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Pd, il regalo di Beppe Sala alle associazioni femministe: un palazzo gratis in centro a Brera

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Matteo Legnani
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Un clamoroso dietrofront in soli sei mesi, quello del Comune, sulla destinazione degli spazi siti in via Marsala 8. Una zona di pregio, tra Moscova e Brera, dove gli affitti sono cari come il fuoco. Per un appartamento di 35 metri quadri la richiesta è di 900 euro al mese, mentre si sfiorano i 3.000 euro per uno di poco più di 100 metri quadrati. Fate voi i conti su quanto possano valere 750 metri quadri, seppur al primo piano, da quelle parti. Sono gli spazi che l'associazione femminista Casa delle Donne sta occupando gratuitamente dal 2013, grazie a una gentile concessione della giunta Pisapia.

L'associazione ci ha messo i soldi per trasformare le aule (l'edificio è una ex scuola) in qualcosa di più congruo all'attività associativa (incontri, convegni, mostre, attività ludiche), oltre alle spese, circa 12mila euro l'anno. Stop. A inizio 2020 l'amministrazione Sala minacciò una prima volta di voler mettere a reddito l'immobile, poi arrivò il Covid e tutto si bloccò. Ma l'intenzione venne ribadita, questa volta con una delibera di giunta, la numero 21 del 15 gennaio 2021, in cui si definivano le nuove «linee di indirizzo per la concessione in uso a terzi di alcuni locali dell'immobile sito in via Marsala 8 da destinare ad attività sociali, culturali, educative e/o formative e per la partecipazione attiva dei cittadini alla cura, alla gestione condivisa e alla rigenerazione di altri locali dello stesso immobile». Nella delibera non si parlava più di "donne", ma di "cittadini" e si introduceva un canone calmierato del 30% rispetto ai valori di mercato.

Negli ambienti e sui giornali radical chic scoppiò un polverone: «Non potremo mai permetterci di pagare 40mila euro di affitto all'anno più le spese» strillavano le femministe indignate. Sei mesi più tardi, e con le elezioni sensibilmente più vicine, il dietrofront, con la delibera dell'11 giugno scorso che definisce «nuove linee di indirizzo per la concessione in comodato d'uso a terzi di alcuni locali dell'immobile sito in via Marsala 8 ai sensi dell'articolo 1 comma 1137 della legge n. 178/202 (finanziaria 2021)» e, contestualmente, revoca la delibera numero 21 del 15 gennaio, riservando nuovamente gli spazi di via Marsala 8 «ad associazioni del Terzo settore che rechino nello statuto finalità e obiettivi rivolti alla promozione della libertà femminile e di genere e alla prevenzione e al contrasto delle discriminazioni di genere». La scusa? Un riferimento ai temi connessi alla parità di genere indicati come prioritari nell'ambito delle strategie relative al Recovery Plane nei Piani Nazionli di Ripresa e Resilienza (PNRR).

La delibera non contiene alcuna indicazione circa l'ammontare del canone di affitto degli spazi, limitandosi a definire nella durata di 6 anni il comodato d'uso stabilendo che la manutenzione ordinaria e straordinaria degli spazi comuni sarà in capo all'amministrazione comunale. E che, a garanzia degli obblighi assunti, il comodatario dovrà fornire una garanzia corrispondente a tre mensilità del canone di mercato, abbattuto del 70 per cento. Per il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Fabrizio De Pasquale, «è scandaloso che la scuola Montessori di via Marsala paghi uno sproposito di affitto, mentre il Comune consente ad una associazione collaterale al centrosinistra, che fa per lo più attività politica, di tenersi una sede prestigiosissima a cifre irrisorie. Il tutto. quando il Comune sposta molte delle sue sedi in periferia per contenere le spese. Da quell'immobile in via Marsala - prosegue De Pasquale - si potrebbero ricavare in sei anni cifre enormi da investire in scuole, case popolari e servizi ai cittadini. A mio avviso, siamo di fronte a un nuovo capitolo di affittopoli».

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