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Milano, che farsa il divieto di fumo all'aperto: solo 7 multe in 6 mesi

Matteo Legnani
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Il 19 novembre 2020 il Comune approvava tra squilli di trombe il regolamento per la qualità dell'aria. Tra i punti previsti, anche il divieto di fumare alle fermate dei mezzi pubblici, nei parchi, all'interno delle aree cani, nelle zone gioco dei bambini, nei cimiteri, negli stadi e nelle strutture sportive in genere entro il raggio di 10 metri dalle altre persone presenti. Entrato in vigore il 19 gennaio 2021, il divieto prevede per i trasgressori multe che vanno da 40 a 240 euro. Ma, spiegava il testo ufficiale, nella prima fase si punterà più sulla informazione e sulla educazione dei cittadini, che su meccanismi sanzionatori. Evidentemente, quella prima fase non dev' essere ancora finita se, sei mesi dopo l'introduzione del divieto, il numero di multe comminate ai "fumatori fuorilegge" ammonta a un totale di sette. Cioè poco più di una al mese.

A informarsi sulle misure applicate per far rispettare il divieto è stato il consigliere comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico: «Sono passato con mia moglie e mia figlia nella culla vicino a una fermata dei mezzi pubblici, notando una signora che fumava tranquillamente accanto ad altri in attesa del tram come lei». Dato che è la polizia locale a dover comminare le multe, De Chirico ha formulato una interrogazione alla vicesindaca e assessora alla Sicurezza, Anna Scavuzzo. La quale ha replicato che «dal 1 gennaio a oggi (22 giugno, ndr) sono state elevate 7 violazioni relative al "Regolamento per la qualità dell'aria" e più precisamente: 6 violazioni per non aver osservato il divieto di fumare presso le fermate in attesa dei mezzi pubblici, incluse le fermate dei taxi, fino a una distanza di 10 metri dalle relative pensiline ed infrastrutture segnaletiche; 1 violazione per non aver osservato il divieto di fumare in strutture sportive di qualsiasi tipologia, ivi comprese le aree adibite al pubblico».

La replica della Scavuzzo si chiude precisando che «i dati potrebbero essere parziali per i tempi tecnici di inserimento dei verbali di contestazione nel sistema informatico», precisazione che fa sorridere, pensando alla media di una multa al mese. Per De Chirico, «si tratta dell'ennesima presa in giro di una amministrazione che fa continui annunci davanti alle telecamere e sui social ma poi non dà seguito a ciò che promette. Se in questi sei mesi di applicazione del divieto ci fossero stati controlli seri, le multe sarebbero state migliaia. Basta farsi un giro a piedi nelle strade o nei parchi per imbattersi in persone che lo violano. Sette multe significa che non si è fatto nulla per far rispettare ciò che era stato annunciato».

Ai tempi dell'approvazione del "Regolamento sulla qualità dell'aria", la giunta aveva mostrato che il fumo di sigarette, sigari e quant' altro sarebbe responsabile del 7% circa delle polveri sottili presenti nell'aria. Senza contare i danni prodotti dal fumo passivo. «L'idea di vietare il fumo in determinati contesti mi trova d'accordo - spiega ancora De Chirico - perché qui non si tratta di essere liberali o illiberali, ma di tutelare la salute dei cittadini in situazioni "pubbliche" in cui sono particolarmente esposti al fumo passivo, che è assai nocivo. Però, per educare occorre anche sanzionare chi trasgredisce, cosa che questa amministrazione non è assolutamente in grado di saper gestire, non solo relativamente a questo ultimo divieto».

Daniele Vincini, per 33 anni motociclista della polizia locale e ora segretario del sindacato dei ghisa Sulpl, si augura che «la Scavuzzo adesso non si metta in testa di creare un nucleo della polizia locale contro i tabagisti, visto che di "nuclei" ne abbiamo già troppi». Dal suo punto di vista, «sette multe sono anche troppe, perchè i divieti introdotti con il regolamento mi sembrano davvero strampalati. Tra l'altro, includono anche gli stadi e quando a settembre il pubblico tornerà a seguire le partite dal vivo, ce lo voglio vedere l'assessore Granelli (che ha la delega all'Ambiente, ndr), che va ad educare gli ultras delle curve di Milan e Inter sul rispetto del divieto di fumare...». 

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