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Milano, acqua dal tetto: l'anagrafe rischia di chiudere

Matteo Legnani
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E’ una estate rovente, quella negli edifici pubblici del Comune. Dalla scorsa settimana, l’impianto di condizionamento del Museo di Storia Naturale di corso Venezia è fuori uso, con temperature che nelle sale espositive hanno toccato punte di 33 gradi centigradi. E una identica situazione è quella che si sta vivendo presso l’anagrafe centrale di via Larga: anche qui, «l’impianto di condizionamento non funziona dallo scorso 15 giugno, quindi da ormai una decina di giorni, creando condizioni di gravissimo disagio tanto ai cittadini quanto ai lavoratori» è la denuncia del sindacato CSA del Comune di Milano.

A questa situazione si è aggiunta, giovedì mattina, una caduta di acqua dalla controsoffittatura di uno dei saloni direttamente su due delle postazioni normalmente dedicate al pubblico. «Una situazione di grave pericolo - l’ha definita il funzionario del CSA Rossano Negro - perché nei controsoffitti corrono chilometri di cavi elettrici e c’è il rischio di corto circuiti. La perdita è stata segnalata questa mattina (ieri, ndr) agli uffici tecnici del Comune e ci auguriamo che il problema venga superato prima della riapertura al pubblico di lunedì».

In realtà, la direzione Servizi al cittadino era stata sollecitata in settimana a proposito del blocco dell’impianto di condizionamento «ma - accusa il segretario del CSA Aldo Tritto - non c’è stato finora alcun tipo di intervento da parte dei tecnici». Lo stesso segretario del sindacato dei dipendenti comunali sottolinea come «ogni anno, quando arriva il caldo estivo, si registrano inconvenienti di questo tipo negli uffici comunali e anche nei musei. In via Larga, ad esempio, capita ogni anno che il condizionatore vada in blocco, perché il Comune non esegue per tempo i controlli e la manutenzione ordinaria dell’impianto prima che venga acceso. Altrove succede lo stesso, oppure capita che gli impianti stessi siano vetusti e quindi più soggetti a guasti. Quest’anno, in particolare, la situazione è riprovevole, se consideriamo che veniamo da oltre un anno di chiusure forzate di molti uffici pubblici e di tutti i musei civici. Mesi in cui si sarebbe potuta eseguire agevolmente la manutenzione ordinaria, e anche quella straordinaria, per evitare le situazioni con cui i cittadini e i lavoratori sono costretti a convivere ora» conclude Tritto.

Dall’assessorato ai Servizi Civici fanno sapere che «l’impianto di condizionamento a noi risulta essere guasto solo al primo piano, dove c’è l’ufficio matrimoni. L’Area tecnica ha riferito che ci sarebbe aria nelle tubature, che va fatta “sfiatare” in orari in cui gli uffici non sono aperti al pubblico. L’intervento è previsto nei prossimi giorni».
Alessandro De Chirico, consigliere di Forza Italia a Palazzo Marino, ricorda che «due anni fa, appena prima del Covid, il Palazzo di via Larga era stato oggetto di importanti lavori di riqualificazione e messa a norma, dato che in tema di sicurezza, ad esempio, non aveva un certificato antincendio. Viene da chiedersi perché, ad appena due anni da quegli interventi, insorgano gravi problemi relativi all’impianto di condizionamento e alle condutture idrauliche. Cioè, se questi punti critici dell’edificio, considerata la ricorrenza degli inconvenienti, non siano stati oggetto di attenzione due anni fa, o se i lavori siano stati fatti non a dovere».

Il forzista, poi, insinua un dubbio: «E’ anche possibile che, se il centrosinistra dovesse vincere le elezioni, l’edificio di vi Larga finisca nella lista di “pezzi pregiati” che il Comune sta vendendo ai privati per far cassa, come è successo con quello in largo Treves. E che, dunque, con la manutenzioni si tiri a campare sapendo che presto ci si libererà del palazzo».
 

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