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Milano, chi è davvero il "gambiano" che ha tentato di stuprare la 45enne

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Non è gambiano, ma americano il 29enne che ha tentato di stuprare una dottoressa milanese di 45 anni dopo essere entrato nella sua casa in via Washington. La gip di Milano Daniela Cardamone ha disposto la custodia cautelare in carcere a carico del cittadino statunitense, che dopo essere stato arrestato dai carabinieri il 10 maggio per rapina aggravata, tentata violenza sessuale, violazione di domicilio e lesioni aveva detto di avere 22 anni e di provenire dal paese africano. 

 

 

 

Nel primo pomeriggio di mercoledì l'uomo era riuscito a entrare all'interno del palazzo approfittando del portone che era socchiuso e ha seguito la donna, che stava entrando in casa, cercando di rapinarla, l'ha colpita con pugni in faccia e in testa, l'ha fatta cadere a terra e si è messo sopra di lei a cavalcioni ma è stato sorpreso dal vicino di casa Bruno Ficicchia, attirato dalle urla, che lo ha bloccato dopo aver trovato la donna seduta per terra tra le lacrime e sotto choc che indicava a gesti come l'aggressore si trovasse ancora dentro casa. L'indagine è assegnato al pubblico ministero Paolo Filippini.

 

 

 

Il 29enne è affetto da una serie di patologie psichiatriche. I genitori dell'americano, contattati dai Carabinieri del Comando provinciale di Milano, ne avevano denunciato la scomparsa da alcuni giorni temendo per le sue condizioni di salute. L’uomo al momento dell’arresto era privo di documenti. Interrogato oggi dal gip di Milano Daniela Cardamone, ha fornito un racconto confusionale sostenendo di non ricordare di aver aggredito nessuno e di essere entrato nell'edificio, dove poi ha aggredito una donna di 45 anni, "perché cercavo la stazione ferroviaria" ed è salito perché "pensavo fosse la stazione dei treni". 

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