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Ultima Generazione, il benefattore che ha salvato Milano: "Ignoranti"

Giorgia Petani
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Il cavallo di Vittorio Emanuele è stato restaurato grazie alla società Vox Media Srl, che, in seguito all’accordo con il Comune, ha eseguito un ampio intervento di pulizia sulla statua equestre in piazza Duomo. La scultura era stata deturpata dagli attivisti di Ultima Generazione lo scorso 9 marzo, quando alcuni di loro avevano lanciato, con estintori modificati, una consistente quantità di vernice sul monumento. I giovani avevano minimizzato l’accaduto sostenendo che il materiale usato fosse lavabile. Ma così non è stato, e la procedura di restaurazione è durata più del previsto. Pensare davvero che quella sia vernice lavabile «è da ignoranti», tuona il fondatore della società, Samuele Sanvito. «È lavabile nel caso in cui si dovesse sporcare un mobiletto della cucina, non in casi come questi». Parlando poi della donazione al Comune di Milano, il professionista ha ricordato che la società «solitamente si occupa di spazi pubblicitari», spiega a Libero il benefattore. Per il costoso e delicato intervento di ripulitura hanno collaborato «tantissime persone. Abbiamo donato quasi 30 mila euro e abbiamo affidato il lavoro a quelli che sono ormai da tempo i nostri fidati riferimenti di restauro», sottolinea.

E per farlo la società non ha voluto nessun ritorno di immagine. «Non ci siamo pubblicizzati», osserva. «Abbiamo fatto questa offerta senza sponsorizzare né sui teli, né sulle cesate di cantiere il nostro nome», spiega a Libero Samuele Sanvito, che ribadisce come sia stata un’offerta data al Comune «in forma completamente gratuita». E questo perché «essendo cresciuti e avendo lavorato sempre a Milano ci sembrava giusto dare un piccolo contributo alla città». Ma l’impegno della società Vox Media non finisce qui. L’impresa sta pensando di offrire il proprio aiuto in diversi ambiti e di farlo con cadenza fissa. «Abbiamo in mente di offrire al comune uno dei nostri servizi una volta all’anno». Ma i progetti in cantiere non si fermano qui. Proprio una settimana fa «abbiamo firmato un contratto con il Comune di Milano per rifare tutti i bagni pubblici della città», afferma Sanvito. È un progetto che «vedrà la luce l’anno prossimo», assicura.

 

 

BAGNI NUOVI
In due anni verrano installati ben «110 bagni nuovi». Saranno wc autopulenti sul modello «francese». Insomma, per la ripulitura della statua equestre in piazza Duomo, Vox Media ha messo in campo i suoi migliori riferimenti: «L’azienda Di Falco si è occupata dei ponteggi ed è considerata una delle migliori in città nel settore. La Lares Restauri è invece un’azienda che spesso si dedica a lavori di restauro in cui è coinvolta la supervisione della sovrintendenza». Inoltre, va menzionato «il significativo contributo dell’architetto Dieni». Il lavoro di restauro è stato impegnativo in quanto «le vernici utilizzate dagli attivisti erano tutt’altro che lavabili». Il restauro è «avvenuto sotto l’occhio vigile della Sovrintendenza». Dunque ogni decisione è stata presa di comune accordo. «Abbiamo deciso insieme ogni passaggio, dai prodotti da utilizzare alla tecnica di pulitura». In questi casi si sarebbero potute utilizzare diverse tecniche. Ma in questo occasione «essendo stata utilizzata una delle «peggiori vernici che si potessero usare, si è dovuto rimuovere pezzetto per pezzetto», perché «sennò il colore si sarebbe riattaccato subito», aggiunge Sanvito. Inoltre, i lavori «si sono rallentati a causa del secondo imbrattamento», «di cui non ci saremmo teoricamente dovuti occupare». Ma gli interventi non finiscono qui. In accordo con la Sovrintendenza «abbiamo fatto anche un trattamento in grado di ridurre l’aderenza del colore in caso di un nuovo deturpamento». L’augurio è che certi episodi non accadano più, «ma nel caso in cui dovesse ripetersi, sarà meno invasivo».

 

 

GESTO SIMBOLICO
Gesti di solidarietà come questi «rappresentano un segno simbolico. Per noi è stato un gesto di gratitudine nei confronti di una città che ci ha dato tanto». Di pubblicità non ne hanno voluta, ma «in questi casi arriva comunque. Non abbiamo fatto questa azione per sponsorizzarci». Ma Sanvito ci tiene a non passare come «il buon samaritano. Noi siamo cresciuti lavorativamente qui e a Milano abbiamo potuto realizzare tante cose. Ogni tanto è giusto contribuire sapendo poi che in una città come questa hai una visibilità indiretta», sottolinea. Infine, c’è anche l’orgoglio per «avere contribuito a far risplendere uno dei luoghi simbolo di Milano», anzi d’Italia.

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