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Milano, nel panino dei bimbi c'era vetro: indagato il fornitore delle mense

Daniela Brucalossi
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Nuova svolta nel caso del vetro rinvenuto in alcuni panini serviti nelle mense di due elementari milanesi. La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato di «commercio di sostanze alimentari nocive» sui casi di alcuni «corpi estranei», in particolari quelli che, a seguito delle analisi eseguite, si sono rivelati essere dei frammenti di vetro. Non plastica, come era stato inizialmente comunicato da Milano Ristorazione, la partecipata del Comune di Milano che si occupa del servizio di refezione scolastica delle scuole dell'infanzia, delle primarie e secondarie di primo grado. Al momento, nel fascicolo coordinato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Isabella Samek Lodovici con accertamenti affidati ai Carabinieri del Nas, è indagato il legale rappresentante dell’azienda subfornitrice e produttrice del pane, mentre non risulta indagata Milano Ristorazione. Ora le indagini, anche attraverso una consulenza tecnica, dovranno chiarire se ci sia stata una «contaminazione» durante la produzione delle michette all’interno dell’azienda. Infatti, è stata sequestrata anche la massa con cui il pane è stato prodotto. Altre analisi disposte dagli inquirenti, tra l'altro, hanno escluso che quei frammenti di vetro possano provenire da oggetti o arredi delle scuole dove si sono verificati i ritrovamenti.

Il primo allarme era scattato lo scorso 28 febbraio nella mensa della Rinnovata Pizzigoni, quando una bimba di terza elementare si era accorta del corpo estraneo mentre stava mangiando il suo panino integrale. Episodio che, purtroppo, si era ripetuto anche il 4 marzo presso l’elementare Cantù. La relazione tecnica sull’accaduto, inoltre, ha confermato che alcune maestre, controllando minuziosamente le michette che venivano servite ai loro alunni, avevano rinvenuto altri pezzi di vetro. Eppure, già il 28 febbraio, Milano Ristorazione aveva comunicato in una nota di aver sospeso, a titolo precauzionale, la somministrazione del prodotto in alcune scuole primarie, materne e nidi, sostituendolo con crackers, grissini e pane in cassetta. Intanto, dall’11 marzo scorso, la partecipata comunale ha cambiato l'azienda fornitrice del pane.

 

Ma non si tratta certo di un lieto fine. L’8 marzo, nella mensa dell’elementare Perone di via Palmieri, una maestra ha trovato una blatta nella sua zuppa. Di bene in meglio, insomma. Milano Ristorazione ha fatto sapere che si trattava di "un frammento di insetto appartenente all'ordine dei coleotteri" e che era "presumibile" che provenisse "da uno degli ingredienti vegetali alla base della pietanza, che derivano da produzione integrata". Questo episodio, però, non rientra nel fascicolo aperto dai pm.

E se il ritrovamento di pezzi di vetro e insetti nel pranzo delle scuole fa sorgere dei seri dubbi sulla qualità degli alimenti serviti, è giusto anche ripercorrere quanto accaduto un anno fa, quando, sempre all’elementare Rinnovata Pizzigoni, un bimbo di quinta elementare aveva rischiato di inghiottire un bullone presente in un panino. Episodio che era costato all’azienda produttrice il massimo della sanzione prevista dal contratto (appena 750 euro) e aveva portato alle dimissioni dell’allora presidente di Milano Ristorazione, Bernardo Notarangelo, poi sostituito da Davide Vincenzo Dell'Acqua.

Intanto, i genitori hanno lanciato una petizione sul portale del Comune (sono state già raccolte 3.364 firme) per chiedere all’amministratore di “prendere provvedimenti nei confronti di Milano Ristorazione e di valutare seriamente una diversa società per la fornitura del servizio mensa”. Non solo a causa del ritrovamento di corpi estranei negli alimenti ma anche perché, da anni, gli alunni “si lamentano della qualità del cibo offerto”.

«In questa vicenda, pare evidente la responsabilità politica dell’assessore comunale all’Educazione Anna Scavuzzo», attacca Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Marino. «Quasi due settimane fa, chiedevo che, al netto delle indagini per capire chi avesse commesso i reati supposti, l’assessore informasse adeguatamente le famiglie sulla natura dei corpi estranei ritrovati, ovvero vetro e non plastica. L’assessore, per tutta risposta, ha mandato una lettera per rassicurare le famiglie e per chiedere di non ascoltare gli eccessivi allarmismi. Ora chiederemo da quanto tempo l’assessore avesse cognizione del report di Milano Ristorazione. Lei stessa dovrebbe valutare le dimissioni».

 

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