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Matteo Salvini apre le danze a Milano per il dopo-Sala

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Dunque oggi e domani si vota. Per le Europee in tutta Italia, in Lombardia anche per un pacchetto di Comuni, ragione in più per andare al seggio, esercitando un diritto - dovere. Ma se nel centrosinistra aspettano con trepidazione il risultato delle urne, dovendo regolare i conti interni, nell’area del centrodestra si guarda già oltre. E oltre, in questo caso, significa le Comunali di Milano per le quali le forze che sostengono il governo guidato da Giorgia Meloni nutrono forti aspettative. Per due ragioni, essenzialmente. Con l’attuale sindaco, Beppe Sala, non più ricandidabile (avendo fatto due mandati) il centrosinistra non avrà vita facile nello scegliere il candidato, dovendo fare i conti con le ambizioni di Pierfrancesco Majorino. L’attuale capogruppo del Pd in Consiglio regionale si vede già in corsa per Palazzo Marino, anche se non tutto il partito è disposto ad assecondare i voleri di Pier. E ancora meno lo sono i moderati della coalizione, poco inclini ad assecondare le posizioni barricadere di Majo. Per idem, e magari pure per i 5 Stelle, un bel dilemma, insomma.

Nella consapevolezza o meno di questo scalpitare di Majorino, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha ufficialmente aperto il file delle amministrative. "Finite queste Europee il centrodestra si deve mettere al tavolo per scegliere subito un candidato sindaco per ridare lustro a Milano e che abbia Milano come priorità", spiega il vicepremier, "dobbiamo partire almeno con due annidi anticipo. Quante buche ci sono per le strade di Milano. Non occorrono archistar o l’ingegnere per sistemare le strade. Se vai in centro è tutto curato e 'infighettato', ma se esci un pochino dal centro....". Quanto al suo futuro, Salvini non mette limiti alla provvidenza: "Al prossimo giro no, prima di chiudere con la politica mi piacerebbe fare il sindaco della città più bella al mondo. Prima di andare in pensione...", chiosa Matteo. Che la Lega mantenga una certa attenzione per il capoluogo lombardo lo dimostra l’apertura di una sezione del partito in via Padova, una delle zone più difficili della città, dove gli immigrati fanno di tutto per non sentirsi italiani.

 

L’invito di Salvini ad aprire un tavolo per le amministrative subito dopo le Europee è stato prontamente raccolto da Letizia Moratti. "Milano merita un’amministrazione migliore di questa, che ridia alla città la sicurezza, il decoro", afferma la capolista di Forza Italia per la circoscrizione Nord Ovest, parlando a margine di un evento elettorale a Milano. Quanto indicato da Salvini, per l’esponente azzurra, è "davvero necessario, e mi auguro che con un ottimo risultato di Forza Italia noi, che qui a Milano siamo storicamente il partito della città, possiamo davvero insieme agli alleati scegliere il candidato sindaco. Ora pensiamo alle Europee". D’accordo sul principio, insomma, resta solo da affinare il metodo. Del resto è cosa nota la corsa a due fra Lega e Forza Italia per prendere un voto più dell’altro, visto che dal risultato di questo fine settimana dipende il futuro rapporto di forza interno alla coalizione. Tutto più semplice per Fratelli d’Italia, che sa di avere il vento in poppa. "Sono d’accordo con la proposta del leader del Carroccio", dice a Libero Stefano Maullu, membro del coordinamento milanese del partito della Meloni. Un commento laconico, quanto esaustivo, quello dell’esponente di Fdi, che fotografa in modo nitido lo stato dell’arte...

 

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