Alan Watts, lezioni sulla rivoluzione: "È così semplice"

di Nicoletta Orlandi Postimercoledì 30 aprile 2025
Alan Watts, lezioni sulla rivoluzione:  "È così semplice"
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«Il mondo non è fatto di pezzi isolati, ma è un'unica, vibrante danza di energia.» In questa frase, che suona come un koan zen per l’Occidente affannato, si condensa l’essenza di È così semplice, il nuovo volume di Alan Watts appena pubblicato da Piano B Edizioni. Si tratta di una raccolta inedita in Italia, curata a partire dalle trascrizioni dei suoi seminari tenuti tra gli anni Cinquanta e Settanta, in piena esplosione controculturale.
Watts, filosofo anglo-americano pionieristico interprete del taoismo e del buddhismo zen, è stato uno degli intellettuali che più hanno influenzato la visione spirituale e filosofica dell’Occidente. E questo libro arriva come un messaggio in bottiglia: non datato, ma anzi, attualissimo. Una voce che suona oggi più chiara che mai, in un mondo che arranca dietro all’intelligenza artificiale e alle catastrofi climatiche, cercando un senso tra controllo e caos.  Il ritorno al presente: “non è complicato, è così semplice”

Con tono giocoso ma mai superficiale, È così semplice. Denaro, materialismo e l’ineffabile intelligenza dell’universo si offre al lettore come un invito alla meraviglia. Watts smonta pezzo dopo pezzo le architetture concettuali che sorreggono il nostro vivere quotidiano – il tempo, l’identità, la scienza, l’economia – per ricostruire una visione del mondo fondata sull’interconnessione. «Non si tratta di stabilire cosa controlla cosa. Tutto accade all’unisono. L’universo e voi siete un unico evento.» Queste parole rovesciano ogni logica lineare: ciò che chiamiamo realtà non è una macchina da smontare e comprendere, ma un organismo che pulsa e respira, di cui facciamo parte.

Oltre la scienza, oltre l’ego: il pensiero ecologico come esperienza mistica. Il testo attraversa tematiche urgenti come l’ecologia, l’alienazione tecnologica, il consumismo. Ma lo fa con uno stile che unisce rigore filosofico a una grazia poetica. Watts afferma: «Facciamo saltare in aria le montagne con la dinamite perché non le consideriamo come esseri viventi.» L’ecologia, spiega, è spesso considerata marginale dall’accademia perché rifiuta la frammentazione del sapere. Ma per lui la “consapevolezza ecologica” è semplicemente un altro nome per esperienza mistica.
In un altro passaggio folgorante, Watts profetizza: «A un certo punto tutto ciò che vorremo sapere o imparare sarà disponibile su uno schermo, proprio di fronte a noi.» Un’anticipazione inquietante della nostra era digitale, che rivela tutta la lucidità del suo pensiero.
La semplicità non è banalità: è risveglio. Watts ci spinge a “disimparare”, a svuotarci delle categorie imposte e guardare il mondo con occhi nuovi. L’essere umano non è un’entità isolata, ma parte di un sistema complesso e autoregolato, dove l’armonia emerge spontaneamente. Questo richiede, però, un cambiamento radicale: abbandonare la logica della separazione, del dominio, del progresso cieco, per riscoprire la bellezza del fluire. «Il mondo», scrive, «non è qualcosa da correggere, ma da accogliere.» È così semplice non è un trattato, ma una meditazione attiva. Un invito a danzare con la vita, a ritrovare l’equilibrio nel disordine, a smettere di “gestire” l’universo e iniziare a viverlo.

Il libro di Alan Watts è un respiro profondo. Non perché semplifichi, ma perché restituisce alla complessità il suo ritmo naturale. Pubblicato ora per la prima volta in Italia, È così semplice è un’occasione per riconnettersi a quella parte di noi che ancora sa ascoltare, osservare e meravigliarsi. Come un falegname che, guardando un pezzo di legno, non vede solo materia, ma vita. Un libro necessario. Per chi è stanco di rincorrere risposte e vuole imparare a farsi le domande giuste.