Milano, i punti oscuri sul killer De Maria: la ciocca di capelli e il telefonino

L'ultima camminata insieme, l'intervista di 6 mesi fa: i punti oscuri sulla vicenda di Emanuele De Maria e Chamila Wijesuriya
lunedì 12 maggio 2025
Milano, i punti oscuri sul killer De Maria: la ciocca di capelli e il telefonino
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Sono ancora tanti i punti da chiarire nella vicenda che ha visto protagonista Emanuele De Maria, il killer 35enne evaso dal carcere di Bollate. Al momento l'unica certezza è la sua morte e quella della collega Chamila Wijesuriya. A confermare che venerdì pomeriggio alle 15.13 i due erano assieme è una telecamera di via Massimo Gorki a Cinisello Balsamo, proprio fuori dalla casa dove Chamila viveva con il marito e il figlio.

Qui si vedono i due camminare sotto la pioggia sul vialetto che si perde nel Parco Nord. Poi però, dopo le 17, le telecamere di sorveglianza della metropolitana riprendono il solo De Maria che scende le scale della fermata Bignami. L'uomo ha con sè la borsetta della donna a tracolla. In quel momento il 35enne telefona alla madre e alla cognata, moglie del fratello: "Vi chiedo perdono, ho fatto una caz***". Chiamate effettuate con il telefonino di Chamila, poi abbandonato in un cestino e rinvenuto da un addetto Atm. 

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Da lì De Maria inizia a girovagare per la città fino a quando non ricompare alle 6.15 di sabato in via Napo Torriani, fuori dall’hotel "Berna" dove cerca di uccidere il collega Hani Fouad Abdelghaffar Nasra "colpevole" di aver detto alla vittima di interrompere la relazione con De Maria. Una fuga che termina domenica alle 13.42, quando si getta dalla terrazza del Duomo. In tasca non ha documenti, ma tiene una bustina con una ciocca di capelli, quasi certamente di Chamila.

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Ma chi era De Maria? Condannato per aver ucciso a coltellate nel 2016 la 23enne di origine tunisina, Racheb Oumaima, il 35enne doveva scontare 30 anni. Eppure la sentenza del giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere stabilì una condanna a 14 anni (poi ridotta in secondo grado fino a dodici). Nei suoi anni al carcere di Bollate, De Maria era considerato un detenuto modello. Da fine 2023 lavorava all’hotel "Berna".

Lui stesso aveva raccontato la sua esperienza sei mesi fa in un'intervista per Confessione Reporter, il programma di Mediaset. "Mi sento molto accettato da tutti i miei colleghi, c’è un feeling molto positivo tra di noi. Posso dire che in una lite ho ucciso una persona. Il passato non può essere cancellato. L'unica cosa che posso fare io è cercare di dare un senso a quello che ho commesso, perché se non c'è progresso nell'individuo, non c'è neanche una prospettiva", andava dicendo.

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