Milano, un terremoto: chiesto l'arresto del "re del mattone" Catella e dell'assessore Tancredi

mercoledì 16 luglio 2025
Milano, un terremoto: chiesto l'arresto del "re del mattone" Catella e dell'assessore Tancredi
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Chiesto l'arresto dell'immobiliarista Manfredi Catella e dell'assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi. L'accusa rivolta dalla Procura di Milano al presidente del gruppo Coima è quella di corruzione - assieme all’ex presidente della Commissione Paesaggio del Comune, Giuseppe Marinoni - per una consulenza da costui ricevuta senza poi astenersi dalla valutazione di un progetto; e di un’altra ipotesi (questa insieme a Tancredi) di induzione a dare o promettere utilità nei rapporti con Marinoni, che per l'accusa sarebbe stato indotto dall’assessore (su input dell'imprenditore) a orientare l'iter di un progetto. In aggiunta a questa l'assessore Tancredi è accusato di falso per non aver, secondo i pm, rilevato una situazione di conflitto di interessi di Marinoni. Gli altri indagati per i quali viene chiesta la custodia cautelare ai domiciliari sono lo stesso Marinoni, l'architetto Alessandro Scandurra (ex membro della Commissione Paesaggio) e due imprenditori. Appare poi tra gli indagati anche l'archistar Stefano Boeri.

Con la Coima - uno dei due principali sviluppatori del mattone in Italia - Catella sta realizzando sull'area dello scalo Romana il villaggio olimpico per i Giochi invernali Milano-Cortina 2026, e sull'altra area di proprietà del fondo sovrano del Qatar sta invece completando i grattacieli di Porta Nuova.

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Tancredi, invece, prima di entrare nel 2021 nella giunta del sindaco del Pd Beppe Sala, è stato per anni dirigente della pianificazione urbana, in particolare sui progetti più importanti per la città come Porta Nuova, Portello, City Life. Expo 2015 e Mind, Darsena. Nel frattempo la Guardia di Finanza sta eseguendo nel Comune di Milano un ordine di esibizione di documentazione relativo agli interventi edilizi oggetto dell'indagine. Inoltre, sempre la GdF ha eseguito 24 perquisizioni personali, domiciliari e locali.

Una notizia che scuote il mondo della politica, con Fratelli d'Italia che ora chiede le dimissioni del sindaco Giuseppe Sala. "Si allarga sempre di più lo scandalo sull'urbanistica - dichiara il senatore Sandro Sisler - e nonostante qualcuno minimizzi, è evidente che siamo di fronte a un sistema compromesso. Rispettiamo gli inquirenti, ma il dato politico impone un atto di responsabilità: Sala deve dimettersi". Milano è "ferma da anni - aggiunge Riccardo Truppo, capogruppo FdI a Palazzo Marino - e oggi ne vediamo le conseguenze. La città è ostaggio di una giunta che ha fallito, senza visione né coraggio. Ora serve una svolta". Di nuovo Sisler: "Abbiamo denunciato per tempo le storture del 'Salva Milano', una norma che rischiava davvero di diventare un 'Salva Sala'".

Anche la Lega alza la voce: "Come sempre siamo garantisti fino a sentenza e auspichiamo che tutto possa risolversi per il bene della città, ma la richiesta di arresto per un assessore del Comune di Milano mette in serio pericolo l'immagine del Comune e rischia di affossare una volta per tutte lo sviluppo urbanistico e l'economia della città". E ancora, fa sapere la segreteria provinciale e il gruppo consiliare del Carroccio: "Milano non può sopportare un nuovo scandalo urbanistico che coinvolge un membro della Giunta e uno degli operatori più in vista in città proprio per i rapporti con l'amministrazione comunale - prosegue la nota - Chiediamo al sindaco Sala di fare scelte celeri per far ripartire l'economia e lo sviluppo della città, ormai ferma da due anni a causa dell'incompetenza di una Giunta a guida sinistra che ha sbagliato ogni passo".