Leoncavallo, FdI zittisce la sinistra: "Saremo insensibili alle vostre sirene"

di Fausto Cariotivenerdì 22 agosto 2025
Leoncavallo, FdI zittisce la sinistra: "Saremo insensibili alle vostre sirene"

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La lunghissima avventura del centro sociale più famoso d’Italia è finita ieri mattina, quando l’ufficiale giudiziario e la polizia hanno eseguito lo sfratto dell’immobile di via Watteau n. 7, che il Leoncavallo occupava abusivamente dal 1994. Un blitz del quale non era stato informato nemmeno il sindaco. Per il governo e la maggioranza non è un’operazione come le altre, ma il simbolo del ripristino della legalità e della tutela della proprietà privata anche dove sembrava impossibile farlo.

La stessa Giorgia Meloni interviene per commentare l’operazione. «In uno Stato di diritto», scrive la premier sui social network, «non possono esistere zone franche o aree sottratte alla legalità». Occupazioni abusive come quella del Leoncavallo «sono un danno per la sicurezza, per i cittadini e per le comunità che rispettano le regole», spiega. E quindi promette che il suo governo «continuerà a far sì che la legge venga rispettata, sempre e ovunque: è la condizione essenziale per difendere i diritti di tutti».

Parole che infiammeranno l’opposizione. Con la quale Delmastro Delle Vedove, deputato di Fdi e sottosegretario alla Giustizia, va allo scontro diretto: «Rimarremo insensibili alle sirene di una sinistra salottiera e tardosessantottina che giustifica ogni illegalità se proveniente dalle frange dell’estrema sinistra». Prima della premier aveva parlato dell’operazione colui che ne è stato il regista, Matteo Piantedosi. «Lo sgombero del centro sociale Leoncavallo segna la fine di una lunga stagione di illegalità», ha detto il ministro. Ricordando poi che «per trent’anni quell’immobile è stato occupato abusivamente» e che «al danno si è aggiunta la beffa», perché lo Stato si è visto «costretto persino a risarcire i danni dell’occupazione». A causa del mancato sgombero, infatti, lo scorso ottobre la Corte di appello di Milano ha condannato il Viminale al risarcimento del danno ai proprietari, quantificato in 3,3 milioni di euro. Ma «finalmente viene ristabilita la legalità», chiosa Piantedosi. Anche lui assicura che non finisce qui, perché il governo proseguirà con la linea di «tolleranza zero verso le occupazioni abusive».

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I numeri del Viminale, del resto, dicono che da quando il governo è entrato in carica sono stati sgomberati quasi quattromila immobili, tra alloggi di edilizia residenziale pubblica ed edifici di particolare rilievo. I sindacati di polizia sono tutti con Piantedosi. Dal Coisp arriva «grande apprezzamento per il lavoro svolto dal ministro dell’Interno».

Alla festa non può mancare Matteo Salvini. Si presenta usando il grido di battaglia del presidente argentino Javier Milei, altro spauracchio dei progressisti. Dopo «decenni di illegalità tollerata, e più volte sostenuta, dalla sinistra», scrive sui social network il capo della Lega, «ora finalmente si cambia. La legge è uguale per tutti: afuera!». Intanto il capogruppo leghista nel Comune di Milano, Alessandro Verri, annuncia che il suo partito proporrà il conferimento dell’Ambrogino d’Oro, la massima onorificenza cittadina, al prefetto Claudio Sgaraglia e a tutto il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, proprio per aver «condotto in maniera impeccabile» lo sgombero del centro sociale. Sarà interessante vedere come reagirà la sinistra, che in Comune è maggioranza.

Sull’amministrazione di Giuseppe Sala arriva anche l’avvertimento di Silvia Sardone, vicesegretario della Lega e consigliere comunale: «Ora il Comune di Milano non osi concedere, con bandi di favore, uno spazio pubblico a questi criminali, come purtroppo successo con il Lambretta. No a regali ai centri sociali».

Brinda pure Forza Italia, dove si insiste su un altro punto: lo stesso metro deve essere usato per i centri sociali di destra. Un chiaro riferimento a Casa Pound, che a Roma occupa un immobile di proprietà nel Comune nella zona di stazione Termini. Così anche Antonio Tajani scrive sul web che «occupare uno spazio altrui è illegale. Significa violare il diritto di proprietà, significa violare la libertà altrui». E dunque lo sgombero del Leoncavallo vuol dire «riportare legalità e rispetto delle regole». In più, il segretario azzurro enfatizza che per il suo partito «non è un’operazione politica, ma di giustizia. Non c’è differenza tra occupazioni di sinistra o destra, entrambe configurano un reato».

Un altro dirigente forzista, Maurizio Gasparri, fa i complimenti, «tramite il ministro dell’Interno, a tutti i rappresentanti dello Stato impegnati nello storico sgombero del Leoncavallo». Il capogruppo dei senatori azzurri rammenta i tanti «episodi inquietanti» che hanno visto protagonista questo centro sociale e «sono rimasti ben impressi nella memoria della gente onesta».