Milano si prepara alla quarta edizione della "Swimming Cup" . Pronti Filippo Magnini e Federica Pellegrini
Sullo sfondo di un evento di vasta portata si innescano le polemiche. La FIN, "A Milano non esiste una piscina olimpica pubblica". E la risposta dall'Assessore Rizzi, "E' in programma"
Torna a Milano la quarta edizione della "Swimming Cup" che quest'anno rappresenterà per molti nuotatori l'ultimo test in vista degli Europei di Budapest, nel mese di agosto. E il doppio appuntamento in notturna, fissato per mercoledì e giovedì, sarà quindi essenziale per Filippo Magnini e per Federica Pellegrini, che ha preferito nuotare all'"Harbour Club milanese" rispetto all'"Open" parigino, nello scorso fine settimana. L'azzurra, in vasca nelle due serate nei 100 e 200 metri stile libero, potrà misurarsi con la francese Coralie Balmy e l'ungherese Evelyn Verraszto. E i campioni del nuoto internazionale non si esauriscono qui; saranno protagonisti anche altri nomi, tra cui il campione olimpico statunitense Peter Vanderkaay, la campionessa russa del Mondo, Yuliya Efimova, e gli australiani Eamon Sullivan e Andrew Lauterstein. Si tratterà di un meeting caratterizzato dall'elevato profilo tecnico, come assicurato dal Direttore del Meeting, Luca Sacchi, che aggiunge che il pubblico potrà divertirsi anche con la gara "australiana" a eliminazione diretta, prerogativa esclusiva di questa edizione. Gli organizzatori contano fortemente di riscuotere un grande successo tra il pubblico, come nelle passate edizioni, e, a conferma di questo, le serate scelte per l'evento sono le due in cui i Mondiali di calcio si prenderanno una pausa. Ma, in un clima idilliaco e dove tutto sembra organizzato alla perfezione, ecco che si innescano le polemiche. A lanciare l'allarme è stato il Presidente del Comitato lombardo della Federazione Italiana Nuoto, Danilo Vucenovich, che sottolinea come a Milano "non esiste una piscina olimpica, fatta eccezione per quella, peraltro privata, all'aperto dell'Harbour Club, e quella in via Mecenate che, però, non può ospitare gare di livello in una tensostruttura". Secondo Vucenovich il caso- definito imbarazzante- sta facendo il giro del Mondo. "Confidavamo nell'Expo, ma ci hanno detto chiaramente che non c'è nulla da attendersi. Siamo arrabbiati perchè nulla si muove". E la Federazione si sta attivando anche in Rete, cercando di scuotere gli animi della gente, tramite Facebook e alcuni comitati di protesta, per cercare di raggiungere anche la Capitale d'Italia, nella quale hanno costruito ben 54 piscine in 3 anni, mentre a Milano nemmeno una". Il paradosso, osservato da Vucenovich, è che, sebbene la carenza di piscine olimpiche, "mai come quest'anno il movimento giovanile lombardo è stato in ascesa". Ma ribadisce, scandalizzato, che non è davvero possibile che a Milano manchi una vasca da 50 metri e le istituzioni non facciano nulla. Non si è fatta attendere la replica dell'Assessore comunale allo Sport, Alan Rizzi, che rassicura promettendo "le nuove piscine a Milano". E, mediante una nota ufficiale, l'Assessore della Giunta Moratti ha ricordato i finanziamenti comunali destinati alla ristrutturazione dei due impianti "Samuele" e "Lampugnano" e la recente convenzione che consentirà di aprire in via Cardellino una piscina coperta di 25 metri e un centro balneare con una vasca da 1.000 metri quadrati. "Questa amministrazione - ha assicurato Rizzi - sta inoltre cercando nuove aree simili per realizzare piscine anche di 50 metri. Utilizzeremo il modello che a Roma ha consentito la costruzione di numerosi impianti per il nuoto, affidandoci ai privati per costruzione e gestione, ma in convenzione con l'amministrazione. Trovo singolare quindi - ha concluso Rizzi, con una vena polemica - venire a conoscenza di uno sfogo eccessivo di un presidente di Federazione che entra ed esce dagli uffici tecnici dell'Assessorato allo Sport ed è a conoscenza degli sforzi che Milano da sola sta facendo per realizzare nuovi impianti".