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Ambrogini, il Comune di Milano dimentica la donna travolta e uccisa da 4 bambini rom

di Massimo Sanvitosabato 15 novembre 2025
 Ambrogini, il Comune di Milano dimentica la donna travolta e uccisa da 4 bambini rom

3' di lettura

Poteva essere un bel gesto. Un segnale. Un riconoscimento simbolico. Come a dire: anche se purtroppo non si può tornare indietro, non dimenticheremo Cecilia. Invece è stata l’ennesima occasione persa. Niente Ambrogino alla memoria perla donna investita e uccisa da quattro baby rom, a bordo di un’auto rubata, la mattina dell’11 agosto in via Saponaro al Grato soglio. La sua candidatura, promossa dalla Lega, è stata scartata dall’apposita commissione formata dai capigruppo di maggioranza e opposizione.

Sia chiaro: Cecilia De Astis è finita nella rosa dei papabili per quel tragico episodio di cronaca e non per meriti particolari. Ma assegnarle la Medaglia d’Oro avrebbe perlomeno reso un pizzico di giustizia alla sua morte tanto violenta quanto insensata. Giustizia vera la 71enne non ne avrà mai: chi le ha tolto la vita, infatti, ha meno di 14 anni e dunque non è imputabile. Massimo della pena: comunità protetta lontano dalle rispettive famiglie.

IL TRIBUNALE

E mentre uno dei quattro piccoli nomadi è ancora a spasso, dal Tribunale dei Minorenni è emerso che mamma e papà della ragazzina del gruppo non si sono mai fatti vivi e ovviamente è stata loro sospesa la responsabilità genitoriale sulla figlia. «A fronte di una tale situazione pare evidente che nella fattispecie non è riscontrabile un esercizio inadeguato della responsabilità genitoriale, bensì una vera e propria assenza totale del ruolo genitoriale», si legge nell’ordinanza.

E ancora: «Appare evidente che la bambina trascorresse il suo tempo priva di punti di riferimento autorevoli e capaci, non avendo neppure la nonna rappresentato un valido punto di riferimento educativo, per arginare le gravi condotte poste in essere insieme agli amici.

LE MOTIVAZIONI

Ma torniamo all’Ambrogino negato. «La massima onorificenza del Comune di Milano, alla sua memoria, può rappresentare, seppur in modo parziale, un monito affinché simili episodi non si ripetano», aveva motivato nella sua candidatura il vicesegretario e consigliere comunale leghista, Silvia Sardone. Niente da fare. «È davvero vergognosa la mancata onorificenza per Cecilia De Astis. Purtroppo da sinistra questo segnale non è arrivato: del resto erano stati i primi a difendere la comunità nomade blaterando di razzismo nei confronti della Lega che aveva osato chiedere lo smantellamento campo abusivo da dove provenivano i quattro responsabili», commenta ora l’esponente del Carroccio. Altre polemiche, in merito alle benemerenze, arrivano anche da sinistra. Col consigliere comunale del Pd, Michele Albiani, che non ha gradito l’Ambrogino a Enrico Mentana.

POLEMICHE SU MENTANA

«Evidentemente, per la Presidenza e per la Commissione, due anni di posizionamenti discutibili sulla guerra a Gaza e i commenti inopportuni sui femminicidi del mese scorso costituiscono oggi un merito da celebrare», spiega il dem. Il giornalista di La7 era stato proposto da Daniele Nahum, consigliere comunale di Azione fuoriuscito dal Pd in contrasto con la deriva sinistra-sinistra del partito specie sul conflitto israelo-palestinese.

«A dispetto delle ricostruzioni, anche giornalistiche, non ho candidato Mentana per la sua posizione di contrarietà sul termine genocidio riferito a Gaza. La penso come lui su questo tema, ma su altre questioni no. Il dibattito sulla sua candidatura, diviso tra chi lo dipingeva come “anti-israeliano” e chi come “agente del Mossad”, dimostra che la complessità dell’autonomia di giudizio non è più tollerata», sottolinea Nahum. Potevano mancare premi prettamente ideologici?

Certo che no. Nemmeno quest’anno. E così ecco che il prossimo 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio, riceveranno l’Attestato di Civica Benemerenza le “Scuole senza permesso”, ovvero una rete di istituti pensati per immigrati. Poco importa a Pd e compagni che due di questi, la Scuola di Lingue Abba Abdoul Guibre in piazza Stuparich e la Scuola Popolare d’Italiano in via Watteau, sono ospitati in centri sociali abusivi: l’Sms (costola del Cantiere) e il Leoncavallo.