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Vittorio Feltri: "La Cgil diventa il sindacato di gay e trans"

Cristina Agostini
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Tra qualche giorno a Verona si svolgerà un convegno internazionale sulla famiglia da riportare, secondo i partecipanti, nell'alveo della tradizione. Non mi sembra una iniziativa deplorevole, visto che qualsiasi testa di rapa in circolazione è venuta al mondo in virtù di un rapporto intimo tra un uomo e una donna di tipo ovviamente classico.  Il matrimonio o la convivenza possono piacere oppure no, de gustibus, tuttavia è innegabile grazie ad argomenti ragionevoli che costituiscano la base della procreazione. E allora che cosa c'è da obiettare se vari cattolici e similari si battono legalmente per tutelare gli interessi di chi cerca di proteggere connubi regolari?  Leggi anche: Luigi Di Maio si copre di ridicolo: "Frizioni con Salvini? No, ma...". Il "chiarimento", Conte trema Ammetto che le lodate unioni ortodosse spesso sono sede di nefandezze, violenze su minori, liti vergognose tra sposi, incapacità di allevare fanciulli in modo decente. Tutto vero e ricorrente. Ciò non toglie che una alternativa alla relazione spontanea tra maschio e femmina non è ancora stata trovata poiché non esiste e difficilmente sarà escogitata in futuro. Eppure c' è una folla di invasati che contesta questa tesi elementare e protesta nei confronti dei difensori del focolare domestico giudicandoli praticamente fascisti o roba del genere. E giustifica il proprio atteggiamento ostile a chi osserva abitudini antiche sostenendo, come fa la Cgil, sindacato storico filocomunista dalla nascita, che sia giusto contrastare il tentativo delle destre mondiali, «a partire da ministri del governo italiano» di affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale quale sola unità stabile e fondamentale della società. Cosicché Susanna Camusso, già segretaria generale della citata Cgil, aderisce con i suoi iscritti alla contromanifestazione organizzata da chi è passato sull'altra sponda. In sostanza i rappresentanti dei lavoratori rossi diventano gay e transessuali. Contro i quali non nutriamo un sentimento negativo, riconoscendogli il diritto di scopare con chi vogliono, semplicemente riconosciamo lo stesso diritto a chi proclama di preferire l'amplesso con qualcuno di sesso opposto e si schiera a favore della famiglia millenaria che ha generato l'umanità. Tra l'altro si dà il caso che nessuno ha mai inscenato un corteo avverso i gay, e non si comprende perché, invece, costoro critichino pubblicamente gli eterosessuali intramontabili che stanno nel loro brodo e non desiderano contaminarlo. di Vittorio Feltri

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