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Vittorio Feltri, nessuna illusione dopo l'Emilia Romagna: "I soldatini Pd e M5s non mollano la poltrona"

Giulio Bucchi
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Caro Becchi e caro Palma, sul piano del buon senso avete ragione. Ma su quello pratico avete torto marcio perché non tenete conto di un fatto decisivo. Quand' anche domenica dovesse stravincere la Lega in Emilia e in Calabria, il numero dei parlamentari che oggi costituisce la maggioranza di governo non muterebbe di un punto, pertanto l' esecutivo non ne soffrirebbe. Voi giustamente obiettate che se nel Paese l' asse politico si è spostato da sinistra a destra, coerentemente il capo dello Stato sarebbe obbligato a sciogliere le Camere e a indire nuove elezioni nazionali. Non sarà così, per un semplice motivo. Senatori e deputati piuttosto che affrontare una crisi destinata a sfociare in una consultazione sosterrebbero non solo Palazzo Chigi ma pure un gabinetto di decenza, onde non rischiare di perdere il posto in Aula. Ecco la ragione per cui sono convinto che Conte conserverà la presidenza del Consiglio che garantisce ai poltronisti in suo appoggio di seguitare a percepire l' indennità, la quale è sempre preferibile al reddito di cittadinanza. In altre più crude parole, i soldatini del M5S e del Pd non mollerebbero la cadrega nemmeno nel caso in cui a Montecitorio e dintorni si scatenasse un allarme atomico. Meglio morti che affamati. Il mio è un discorso volgare però proprio per questo è veritiero, fondato sull' esperienza decennale maturata quale cronista politico. Naturalmente mi auguro che Mattarella trovi il sistema per licenziare tutti i parlamentari e dare la parola, anzi la scheda, al popolo come usa nelle democrazie decenti, tuttavia temo che il mio e il vostro desiderio, Becchi e Palma, non si realizzi. Mancano i presupposti. Un' ultima osservazione. Salvini viene quotidianamente attaccato con vari pretesti, molti sono capziosi, nell' intento di metterlo a cuccia pugnalandolo, impedendogli in tale modo di vincere le battaglie elettorali. L' astio nei suoi confronti e perfino l' odio ovviamente sono sentimenti legittimi. Coloro che si illudono di batterlo sfruttando simili metodi dovrebbero comunque capire che sovente la pubblicità negativa giova a chi ne è vittima. Dare addosso scriteriatamente a Matteo significa fornirgli il carburante utile ad arrivare primo nelle urne. di Vittorio Feltri

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