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Vittorio Feltri e Gregoretti, "motivi squallidi e sporchi": per far fuori Salvini, Pd e M5s si vendono ai pm

Giulio Bucchi
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Era scontato che Matteo Salvini fosse mandato a processo. La maggioranza frigge dalla voglia di farlo fuori in qualsiasi maniera, lo si evince dal suo comportamento. E adesso attende con ansia che l' ex ministro dell' Interno venga stroncato per via giudiziaria. Non ha capito che affidandosi alla magistratura per distruggere un avversario potente e ineguagliabile rischia di consegnarsi ad essa mani e piedi. Ne è in parte già schiava e d' ora in poi lo sarà del tutto. Si è predicato anni che è necessario confermare il primato della politica sulla giustizia, eppure lorsignori, pur di eliminare il Capitano, si sono rimangiati il postulato come fosse una patatina fritta. E non se ne vergognano, al contrario trepidano in attesa della conclusione del processo, sperando che finisca male, anzi malissimo, per l' imputato. Siamo di fronte a un Parlamento sgangherato e incapace di gestire la cosa pubblica. Basti pensare che la legge cosiddetta spazzacorrotti, applicata retroattivamente per incarcerare ingiustamente Roberto Formigoni (5 mesi di reclusione gratis) è stata giudicata dalla Corte costituzionale inammissibile. Vuol dire che il promotore della medesima Bonafede ha agito da dilettante del diritto. Insomma la nostra impressione è che il potere dominante tenda a usare i codici e le toghe quali strumenti di lotta partitica. Il che è una sorta di abusivismo deleterio che avvelena vita pubblica e privata. Salvini si è difeso inutilmente con argomenti di buon senso tuttavia ciò non è stato sufficiente a influenzare le testoline dei suoi accaniti nemici, i quali hanno insistito masturbando ragionamenti privi di fondamento. Il problema nasce da motivi squallidi e sporchi, far secco un uomo che li sovrasta ed è capace di sintonizzarsi col popolo, popolo che preferisce Salvini ad altri politicanti incollati alla poltrona.  di Vittorio Feltri

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