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Ha detto no al sondino, ma non chiamatela eutanasia

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Martini è stato una figura "progressista" all'interno della Chiesa. E ha sempre detto: il no all'accanimento terapeutico è permesso dalla Chiesa

Glauco Maggi
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Se ne è voluto andare nello stesso modo in cui ha vissuto per oltre sessant'anni all'interno della Chiesa. Cioè con scelte e posizioni che, se fosse stato un politico, verrebbero definite "progressiste". Carlo Maria Martini, ex cardinale di Milano morto oggi pomeriggio, aveva rifiutato quello che in gergo è definito "accanimento terapeutico": dopo l'ultima crisi legata al morbo di Parkinson di cui soffriva da tempo, Martini non poteva più deglutire alcunchè. Ma ha rifiutato la Peg, il tubicino per l'alimentazione artificiale che viene inserito nell'addome, e pure il sondino naso-gastrico. Lo stesso Maritni aveva spiegato in passato che il rifiuto dell'accanimento terapeutico è permesso dalla Chiesa, ma qualcuno tenterà sicuramente di "tirarlo per la toga", accostando la sua morte all'eutanasia. Ma c'è una bella differenza tra il lasciarsi morire "per cause naturali" e il farsi iniettare del veleno per porre fine alla propria vita.

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