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La stoccata della Colombari: "Non sono come Belen o la Fico"

Parla Martina: "Contro le finte showgirl imparo a ballare". Poi rivela: "Penso a un altro figlio". E si dà al musical

Andrea Tempestini
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  di Antonella Luppoli Una donna simpatica, intelligente e molto bella. Ambasciatrice dell'Italia nel mondo. La romagnola Martina Colombari, alla soglia dei 38 anni, non si esime dal cogliere le sfide. Per la prima volta nella sua vita - dallo scorso 23 dicembre e fino al 27 gennaio - sta calcando il palcoscenico del Teatro Nazionale di Milano con il musical La febbre del sabato sera, che fa registrare il tutto esaurito a ogni appuntamento. Martina racconta a Libero la sua nuova esperienza, spiegandoci come una donna in carriera può essere anche moglie - dell'ex calciatore del Milan Alessandro Costacurta - e madre - di Achille (8 anni).  Come nasce la sua partecipazione al musical La febbre del sabato sera, per la regia di Carline Brouwer e Chiara Noschese? «È stato un incontro artistico voluto dal Caso. Sono andata alla prima del musical con mio marito e sono stata totalmente rapita dallo spettacolo. Mi è davvero salita la febbre (ride, ndr)». Quindi adesso cosa fa il sabato sera? «Sono a teatro. Infatti, una settimana dopo la prima, mi hanno chiesto se volevo entrare a far parte del cast. Mi hanno ritagliato un ruolo - quello di Susan Rhodes, una giovane donna di buona famiglia che vive a Manhattan - e messo a disposizione un team di persone per imparare a cantare e ballare». È riuscita nell'intento? «Non del tutto. Ma mi metterò a studiare, cosicché se il treno ripassasse, potrei non prenderlo in corsa come questa volta».  È stato faticoso integrarsi in un gruppo già formato? «No, devo dire che il fatto che siano tutti ragazzi giovani mi ha aiutato molto. Mi hanno accolta bene e mi sono sentita subito a casa». È stata una delle modelle più famose degli anni '90, che consiglio dà a chi vuole sfilare in passerella? «Dico che bisogna essere serie e costanti. Che le schifezze ci sono dappertutto, ma a me non hanno mai offerto neppure uno spinello. Dipende da come ci si pone e io grazie all'educazione dei miei genitori ho sempre avuto sani princìpi». Lei è stata eletta Miss Italia nel 1991. Oggi il concorso di bellezza è molto cambiato. Lo riferebbe se avesse 20 anni ora? «Lo rifarei. È cambiato perché oggi, a differenza di allora, ci sono tanti modi per farsi vedere in tv. Ma farsi vedere non vuol dire essere capaci. Su tutte le pagine di gossip adesso rimbalzano “finte showgirl” come Belen, la Fico, Ruby. Ma queste cosa fanno nella vita? Che ruolo hanno? La bellezza è un punto di partenza, poi occorre dimostrare che oltre all'involucro c'è dell'altro». Come ha fatto lei. «Io mi sono rimboccata le maniche e ho faticato per far veder quella che sono, oltre al mio aspetto fisico. L'Italia è un Paese per uomini, ho addirittura dovuto dimostrare di saper parlare. Solo quando sono diventata moglie e madre hanno iniziato a considerarmi. Come se una donna avesse bisogno della luce riflessa del proprio uomo». Cosa vuol dire vivere al fianco di un sex symbol come Alessandro Costacurta? «Mi affilo le unghie tutte le mattine, e cerco di non fargli mancare mai nulla. Vado in palestra tutti i giorni perché non si invaghisca di una ventenne e cerco di essere una brava mamma per nostro figlio. Noi comunque siamo una coppia all'antica». A proposito di figli. Suo figlio non le chiede un fratellino? «Sì, ce lo chiede e noi ci stiamo pensando. L'altro giorno tornando dal catechismo, Achille mi ha anche detto: “Mamma, ma lo Spirito Santo non può fare anche su di te quello che ha fatto sulla Madonna?”». Come vede l'Italia in cui vivrà suo figlio? «Sono spaventata per il futuro dei nostri bambini. Io ho vissuto un'Italia che mi piaceva, ma adesso il Paese è triste, non c'è più dignità. La crisi economica e lavorativa impoverisce dentro. E questo mi fa paura. Poi nelle grandi città la eco del malessere si sente ancora di più. Anche noi per esempio che siamo stati fortunati, con l'avvento della crisi abbiamo dovuto ridimensionare tanti privilegi. Non abbiamo più una tata per Achille, ce lo gestiamo io e mio marito, perché non potevamo più permettercelo». Se le proponessero di scendere in politica? «No, per carità. Io scendo sul palcoscenico e sono contenta così. In politica, ce ne sono già tante che non capiscono nulla. Che si improvvisano salvatrici della patria». Un esempio? «Beh, la Minetti. Come le finte showgirl di cui parlavo prima riempie le pagine di gossip e basta».    

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