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La svolta di Nichi Vendola: da marxista a marziano

Nicoletta Orlandi Posti
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Il comunismo, avendo fallito sulla Terra, ha preferito trasferirsi nello spazio, e anche i politici marxiani si stanno attrezzando, trasformandosi in marziani. Forse per questo Nichi Vendola, dopo aver assistito al tramonto del sogno rivoluzionario tra gli umani e soprattutto in Puglia (dove il suo partito è ormai in frantumi), ha deciso di proiettare le sue utopie nell'universo, accettando la presidenza di Nereus, il network delle regioni spaziali d'Europa. In quella veste ha lanciato un programma di rilancio per la regione, all'insegna del comunismo del futuro e di qualche balla spaziale. Tra le possibili applicazioni delle riforme megagalattiche promesse dall'astronauta Nichi in un'intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno, ci sono lavoro, ambiente e immigrazione. Quanto all'occupazione, Vendola intende sublimare il problema della classe lavoratrice, affrontandolo in una dimensione non più internazionale, ma cosmica. «Il distretto aerospaziale di Tolosa», ha detto Nichi facendo visita in Francia, «dà lavoro a circa 100mila addetti e genera un indotto occupazionale formidabile. Soprattutto ci proietta in un mondo che un tempo ci appariva irraggiungibile. Per la Puglia è una strada modello». Vendola intende insomma trasformare la regione in una grande piattaforma per la scoperta di pianeti e costellazioni, convinto che l'aerospazio e non l'enogastronomia sia il settore trainante dell'economia pugliese. Da qui l'idea di creare un mega-impianto a Grottaglie («sarà il principale scalo a vocazione industriale») e rilanciare le fabbriche di settore a Foggia. Chi pensasse a ricadute impattanti sull'ambiente non dovrebbe preoccuparsi. Il presidente di Regione sta già pensando a sistemi di «osservazione idrogeologica della Terra e monitoraggio ambientale» direttamente dalla galassia: «Le strade sono infinite», assicura, come quelle del Signore e della Via Lattea. L'uomo che ha assistito inerme al disastro ambientale dell'Ilva e al dissesto idrogeologico delle coste del Salento ha trovato dunque il rimedio: monitorare la situazione dallo spazio, visto che è incapace di farlo tramite l'Arpa o la Protezione civile. La presenza di aeromobili e navicelle in Puglia non garantirebbe solo un turismo spaziale, ma permetterebbe anche di affrontare un'altra emergenza, quella dell'immigrazione. L'ipotesi è far arrivare i migranti non più su vecchi barconi, ma su avveniristici aeromobili. Ecco allora che Vendola guarda all'Asia e all'Africa, dove «c'è un crescente ceto medio che si sta specializzando sul tema della mobilità intercontinentale e lo sviluppo di aeromobili». Dopo «Mare nostrum», sarà la volta dell'operazione «Spatium nostrum» e dagli scafisti si passerà ai piloti di aereo. Sorprende, nello Spacial Vendola, anche la ridefinizione del rapporto tra società e Stato. Finora lui è cresciuto nella convinzione che la società dovesse farsi Stato, secondo la logica marxista; e che, allo stesso tempo, lo Stato dovesse essere «sociale». Adesso invece, deluso da ogni Stato umano, Nichi auspica «occasioni di connessione tra la società e lo spazio». Al posto dello Stato socialista, il nuovo sogno si chiama Spazio socialista, dove finalmente si realizzerà una società di uguali. Guardando al cielo e al futuro, Nichi ha infine scoperto il senso del nome del suo partito: non più Sinistra ecologia e libertà, ma «Space environment laboratory» (Laboratorio per l'Ambiente Spaziale). Mentre si prepara a salpare, munito di una tuta da astronauta, ha già pronto il motto per la sua missione: «Proletari di tutto il cosmo, unitevi!». di Gianluca Veneziani

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