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Vittorio Feltri, il pagellone di Matteo Renzi: "Il migliore degli scarsi, non andrà alle urne a marzo"

Giulio Bucchi
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Il migliore degli scarsi. Non sarà un giudizio entusiasmante, ma per Vittorio Feltri basta questo a Matteo Renzi per stravincere la sfida con i suoi avversari. Il pagellone del fondatore di Libero sul premier è gustoso, un misto di sarcasmo, ironie e giudizi disincantati sull'attuale politica italiana. Certo, l'ingresso a Palazzo Chigi dell'ex sindaco di Firenze non ha provocato sensibili svolte positive per il Paese, "in crisi con Berlusconi, Monti e Letta - sottolinea Feltri sul Giornale - e ora sprofonda sempre di più". Resta il fatto che Renzi, nonostante tutto, non abbia rivali in grado di spodestarli. "Ogni dì sale sul ring, affronta un match e lo vince regolarmente", semplicemente perché combatte contro il nulla. "Fa a pugni con il vuoto, sferra cazzotti a chi non c'è, atterra fantasmi, abbatte sistematicamente chiunque sia assente", prosegue Feltri, secondo cui s'intravedono competitor all'altezza del premier. Non lo è certo chi, a destra, lo critica "ma è gente che piace solo a se stessa". L'opposizione interna al Pd? Sono "nonni della sinistra, la Camusso fiore appassito e quell'attaccabrighe di professione e senza obiettivi concreti di Landini". "Niente voto anticipato" - Dunque, nessun pericolo per Renzi? Sì, suggerisce Feltri, ma a un patto: "Non gli conviene contare sulla propria forza, bensì sulla debolezza di chi ambisce a eliminarlo senza averne l'energia". D'altronde, a destra, i volenterosi avversari non riescono nemmeno a scalzare "l'insostituibile Silvio Berlusconi, l'ultimo dei Mohicani, l'indomabile, colui che ancora tiene testa a Renzi con la speranza di ridurlo a ragionevolezza". Nell'attesa di capire che ne sarà di Matteo Salvini, Feltri chiarisce perché il premier non sarà tentato dalle urne anticipate a marzo: "Perché dovrebbe impegnarsi per ottenere qualcosa che ha già? La maggioranza alle Camere e fuori di esse, nel Paese".

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