Silvio Berlusconi, le "larghissime intese": ipotesi grazia nel patto del Nazareno
"Profumo di larghissime intese". Così Silvio Berlusconi ha raccontato ai suoi fedelissimi l'incontro con Matteo Renzi. A cena c'erano Renato Brunetta, Paolo Romani, Deborah Bergamini, Denis Verdini e pochissimi ultra fidati collaboratori e il Cav, secondo il retroscena della Stampa, era molto ottimista. "Ci siamo ritrovati praticamente su tutto", avrebbe detto il leader azzurro ai suoi. E quel tutto riguarda la politica europea, la riforma elettorale ma soprattutto il successore di Giorgio Napolitano, una personalità che non avrebbe problemi a concedere la grazia e dunque a riabilitarlo completamente una volta scontata la condanna. "Mai visto così..." - Berlusconi è ottimista perché, racconta ai suoi ospiti, non ha mai visto Renzi così malmesso, affaticato, triste, carico di preoccupazioni, visibilmente sotto stress. E l'istinto di sorreggerlo, di dargli una mano, rivela Ugo Magri, avrebbe spinto il Cav - secondo la sua narrazione - a orientare immediatamente il colloquio su un piano di reciproca solidarietà, di convergenze umane e politiche destinate a pesare nella seconda fase della legislatura. Qualcuno a tavola ha iniziato a giocare e ad immaginare su chi di Forza Italia potrebbe vestire i panni da ministro in un ipotetico governo Renzi-Berlusconi e Verdini si è visto assegnare la poltrona di Angelino Alfano al ministero degli Interni. Ma la partita più importante, e Silvio lo sa, è quella che si potrebbe giocare già nei primissimi giorni del prossimo anno: quella per l'investitura del nuovo inquilino del Colle che potrebbe restituirgli l'agibilità politica.