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L'Anm bacchetta Saviano: le sentenze vanno rispettate

Mirko Mazzola
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Dopo l'assoluzione dall'accusa di minacce aggravate dalla finalità mafiosa, dei due boss Antonio Iovine e Francesco Bidognetti, Roberto Saviano aveva manifestato tramite social e non solo il suo dissenso per la decisione delle istituzioni; definendo l'esito del processo, che ha visto come unico condannato il penalista Michele Santonastas, "una cosa all'italiana, a metà, senza coraggio". Da questa frase è partita l'indignazione dell'Associazione nazionale magistrati (Anm), che accusano lo scrittore campano di delegittimare, con tali commenti, la magistratura, minando la fiducia dei cittadini nell'operato della giustizia e condannano la sua condotta come inaccettabile nei confronti di"magistrati con la schiena dritta, impegnati quotidianamente nella lotta alla criminalità organizzata". Intanto però mentre il comunicato della giunta distrettuale dell'Anm veniva reso pubblico, Saviano di ritorno in America per proseguire le sue lezioni alla Princeton University di New York, dall'aereo a bordo pista, in un tweet citava un famoso verso di Paolo Conte per ribadire la sua delusione: Via, via, vieni via di qui. Niente più ti lega a questi luoghi... Il comunicato - "Ancora una volta, a fronte di una decisione di un organo giurisdizionale non gradita, non si esita a delegittimare la magistratura accusandola addirittura di pavidità. Si finge in tal modo di non comprendere che proprio con tali parole si mina la fiducia dei cittadini nell'operato della giustizia. Dichiarazioni rese, soprattutto quelle dopo la lettura del dispositivo e in mancanza delle motivazioni della decisione, che non considerano che la rigorosa valutazione della prova emergente dagli atti del processo rappresenta garanzia per tutti i cittadini innanzi alla legge. Tali condotte sono inaccettabili tanto più nei confronti di magistrati con la schiena dritta, impegnati quotidianamente nella lotta alla criminalità organizzata".

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