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Selvaggia Lucarelli: "Salvate l'astronauta Samantha Cristoforetti"

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Lucia Esposito
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]Fino a qualche giorno fa per l'italiano medio l'unica Samantha che volava era quella di Vita da strega sulla scopa e oggi è la Cristoforetti a bordo della navetta Soyuz. Fino a qualche giorno fa, «futura 42» era l'obiettivo di molte italiane in regime Dukan, oggi è il nome della missione nello spazio di Samantha Cristoforetti. Fino a qualche giorno fa se chiedevi a un italiano cosa fosse Apollo 11 ti rispondeva una multisala a Brugherio, ora discettano tutti di missioni spaziali come se fossero i nipoti di primo grado di Yuri Gagarin. Tutto molto bello, per carità. Del resto, che un'italiana salga su, nello spazio, è una notizia mica da poco in un Paese in cui un'italiana non è mai riuscita a sollevarsi neanche su, fino al Quirinale. E poi la Cristoforetti è l'immagine bella dell'Italia che si fa apprezzare all'estero, dei giovani che realizzano i loro sogni, dei risultati ottenuti col merito e con la fatica. Samantha ha sbaragliato la concorrenza di migliaia di candidati, ha studiato all'estero, parla più lingue di Mika e dell'anticristo messi insieme e nello spazio lavorerà a duecento esperimenti di varia natura, dalla stampa di oggetti 3d in assenza di gravità a test incrociati sulle tette di Veronica Maya per capire se stanno su col silicone o è gravità lunare. Il problema insomma, non è quello che succede lassù, che è una meraviglia per tutti, ma è quello che succede quaggiù. Mentre Samantha è in assenza di gravità, qui siamo in presenza di gravida retorica. Una roba che dopo due giorni di articoli, editoriali, dirette, speciali, tweet , post, gallerie fotografiche e approfondimenti sulla missione «Futura42», tanto per usare un tecnicismo aerospaziale, c'è il rischio di farsi venire due palle delle dimensioni di Giove. Sappiamo cosa mangia Samantha. Sappiamo che non deve mangiare roba che faccia briciole altrimenti le briciole entrano nelle strumentazioni e non so voi ma io mi sento anche un po' tesa all'idea che basti un Kinder Paradiso per far venir giù una navicella. Sappiamo che Samantha ha a disposizione la prima macchina per il caffè creata appositamente per i luoghi in cui c'è assenza di gravità. Un prodotto che a livello di numeri ha lo stesso potenziale target di Forza Italia, insomma. Chi di noi non invita un amico a prendere un caffè su Plutone? Sappiamo che la sua mascotte si chiama Olaf ed è un pupazzo di neve segna-gravità. Sappiamo che ha salutato la mamma, che ha twitter e che esiste un'applicazione che permetterà a tutti gli abitanti del Pianeta di mandarle un Ciao e che tutti i Ciao formeranno su una mappa mondiale una serie di costellazioni. Insomma, questa povera donna è volata a centinaia di migliaia di chilometri da terra e le ci manca solo che le whatsappi Bobo Vieri. Perfino Fazio le ha dedicato uno speciale Che tempo che fa in compagnia di chi conosce l'ebrezza di guardare tutti dall'alto. Ovviamente sto parlando di Gramellini, ma c'erano anche i sei italiani che sono già stati nello spazio prima della Cristoforetti. Puntata commentata così su twitter da @Franaltomare: «Fazio dedica un'intera puntata di Che tempo che fa alla prima donna italiana nello spazio. Le nostre palle la raggiungeranno». E a proposito di twitter, il social ha partorito ben 20.000 tweet grondanti retorica di ogni specie e fattura. Con l'hashtag #futura42 si sono lette dichiarazioni d'amore alla Cristoforetti, al russo e all'americano che la accompagnano, allo spazio, alla Via Lattea, alle galassie sconosciute, ai buchi neri, a Goldrake e a Ufo Robot. Si sono detti tutti fieri, tronfi, emozionati, eccitati, commossi, galvanizzati. Poi c'eravamo noi, gli scoglionati, quelli che a un certo punto confidavano in un bel tweet di Gasparri in cui sfanculava l'astronauta russo dandogli del fottuto bolscevico o un atto di denuncia di Fedez contro il sistema Nasa per spostare un po' l'attenzione, ma niente. La retorica ha vinto su tutto. E quindi ci sono toccati pure, nell'ordine: il tweet di Giuliano Pisapia «La prima donna astronauta e milanese parte per la stazione spaziale Iss. Milano è orgogliosa di te!». Che voglio dire, con tutti i milanesi che spedirebbero lui in un'altra galassia ci vuole coraggio. Il tweet, immancabile, della Boldrini: «Buon viaggio tra le stelle a Samantha, prima donna italiana nello spazio». E la Boldrini si sa, pure se una donna si fa crescere le basette per prima, lo rivendica con orgoglio perché è donna. E inevitabilmente, il tweet di Matteo Renzi: «Tutta l'Italia guarda al volo di Samantha con felicità e trepidazione. Orgogliosi della prima italiana nello spazio!». Poteva andare peggio. Poteva twittare «Finalmente per le italiane lo spazio è scalabile!». Non ci lamentiamo. Selvaggia Lucarelli

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