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Marco Travaglio e il leccaculismo dei giornalisti: ecco chi sono i fuoriclasse

Marco Travaglio

Eliana Giusto
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Emilio Fede, Giuliano Ferrara, Gianni Riotta. Sono fra i "protagonisti" di Slurp, il nuovo libro di Marco Travaglio che prende in giro il leccaculismo di molti giornalisti. Intervistato da ItaliaOggi, il direttore del Fatto quotidiano spiega: "Non ce l'ho coi giornalisti come categoria. Ho sempre fatto i nomi e i cognomi, facendomi, ovviamente, molti amici. Questa volta, comunque, la butto sul ridere. Da almeno 20 anni colleziono le leccate di culo, avevo una cartella Leccaculo che nel frattempo si è trasformata in scatoloni che da terra mi arrivano almeno all'anca, e in cui ho conservato cortigianerie, piaggerie, sciocchezze". I fuoriclasse, secondo sono quattro o cinque: "Per esempio Emilio Fede, che ora, però, mi commuove. Perché ci sono i leccaculi e i leccaculo. Ecco, lui ha leccato sempre lo stesso, ma non gli è andata bene. Altri sono stati più versatili, hanno dimostrato grande elasticità di lingua. Giuliano Ferrara, per esempio, ha mancato Benito Mussolini solo perché non era ancora nato. Altrimenti gli altri li ha leccati tutti. E' arrivato a leccare perfino Antonio Di Pietro, criticando Bettino Craxi perché contrastava il suo operato come magistrato. Un altro grandissimo è Bruno Vespa, e poi Gianni Riotta, Giovanni Minoli. O Renato Farina: memorabile un suo pezzo in cui racconta una notte di Natale ad Arcore. Farina regala a Berlusconi un salame e riceve, in dono, un Rolex".

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