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C'è un infiltrato Idv. E lo minaccia: "Ti scateno la Santanchè"

Berlusconi e Santanchè

Alla Fiera di Milano un ex assessore dipietrista urla contro il Cavaliere. Così Berlusconi "risponde" con Daniela...

Andrea Tempestini
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di Francesco Specchia Dio, è come al cinema, a vedere Django Unchained, l'ultimo film di Tarantino dove c'è l'eroe che strappa le catene, e un sacco di gente che spara e fa casino. Molto casino. Solo che qui sono in 1500: molta classe media, delegazioni in trasferta da Campania e Sicilia, molti giovani e molte donne e molte giovani donne alcune aspiranti assessori e le aspiranti si riconoscono ad occhio nudo. E la metà brandisce vessilli Pdl sventolanti al ritmo dell'inno Azzurra Libertà, «Voglia di cambiare / l'Italia che verrà / noi siamo il popolo della libertà» eccetera eccetera. Sembra Django ma è Silvio, e senza prenotazione imbucarsi nelle prime file è durissima: «Guardi, se non arrivano candidati la faccio sedere, ma mi sa che arrivano...», dice la maschera.  Arrivano, arrivano a frotte. I candidati lombardi del Pdl sono le chorus lines, la prime file del comizio berlusconiano alla Fiera di Milano. Volti nuovi, in effetti: imprenditori delle acque, studenti, ex giornaliste sportive sagaci e abbronzatissime. S'intravede Maurizio Lupi, meno la Gelmini; si staglia benissimo Daniela Santanchè. Alcuni di loro si lamentano della posizione tangenziale - dieci file indietro - rispetto al sole di Silvio e polemizzano col coordinatore autosospeso Mantovani. Altri rimangono ipnotizzati allo scorrere del documentario-biografia del leader, un mash up d'immagini tra Silvio nel '94 («Mamma mia quant'era giovane...») Mike Bongiorno, il Drive in , il Milan, Mamma Rosa che dice «si vedeva subito che era un ragazzo dall'intelligenza fuori dal comune» e, persino Santoro quando lavorava a Mediaset. Altri ancora riconoscono il vostro cronista e chiedono ansiosi: «Lei ha i sondaggi segreti, vero? Come siamo messi?...». Siamo messi che in quel mentre, ore 18.35, entra il Cavaliere, fende la folla. E la folla si trasfigura, e sigilla il mondo al di fuori. E ci appare di tutto. Bandiere che frullano nell'aria, l'Inno di Mameli cantato mano al cuore come se giocasse la nazionale; studentesse visibilmente eccitate, un signore con barba che ci sfonda il padiglione d'Eustachio con lo slogan intermittente: «Mai la Lombardia alla sinistra! Maaai!» (risposta alla domanda, sempre intermittente, dell'ospite Bobo Maroni: «Volete lasciare voi la nostra Lombardia alla sinistra?...»). C'è perfino una signora, ad occhio ottantenne, che, per non perdersi Silvio oltre la barricata dei fotografi, salta in groppa a una signora quarantenne che non vede ma si fa raccontare.  E da raccontare, in effetti, c'è parecchio. Scalda il Silvio Berlusconi che «vi devo dare una notizia molto buona anzi buonissima: sembra che li abbiamo raggiunti e superati. E il centro centrino di Monti non arriva al 10%» mostrando in una cartellina chiusa dei sondaggi negromantici. A cotè la promessa della prima ubriacatura della vita nel caso le profezie di Alessandra Ghisleri rispondessero al vero. Smuove le viscere l'attacco ad Oscar Giannino, la promessa di più mezzi e soldi a polizia e carabinieri e l'intervento di un Maroni ospite  intimidito che si lascia abbracciare fragorosamente: «Voglio fare il governatore di tutta la coalizione, grazie a te Silvio! Se diventerò...anzi (pausa) quando diventerò governatore...», segue programma. Interessante è la prossemica, la gestione degli spazi di Berlusconi. Lasciando il microfono a Maroni si trova all'improvviso dietro al leghista; ma con un colpo di reni si sposta a destra, lo riabbraccia e rioccupa la scena ad uso di tv e fotografi. Ore 17.50. Nel comizio puntato sui temi economici -Imu, Merkel ed Equitalia- non potevano mancare i contestatori. Il primo è -pare - un ragazzotto, assessore dell'Idv che al grido: «Ci ha rovinati» lancia areoplanini di carta e viene allontanato al coro di «Buf-fo-ne, buf-fo-ne!». Il cavaliere ci scherza su: «Il solito juventino» e poi minaccia di aizzargli contro la Santanchè.  La seconda: una sedicente militante delusa del Pdl che vorrebbe parlare ma viene placcata alla soglia della zona candidati. Niente prenotazione neanche per lei. E i posti erano esauriti. Non solo i posti.

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