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Amnistia, Travaglio grazia Ingroia e condanna Napolitano: giù insulti

Il vicedirettore del Fatto quotidiano Marco Travaglio visto da Benny

Il Fatto dedica un trafiletto all'inchiesta sull'ex pm. In compenso, editoriale durissimo contro il Colle. "Amnesia e insulto", ma le amnesie sono anche quelle di Marco Manetta

Giulio Bucchi
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Ingroia graziato, Napolitano no. Si parla di giustizia e non si può fare un po' d'ironia sul trattamento riservato dal Fatto quotidiano a due notizie. La prima è l'inchiesta aperta ai danni dell'ex pm per rivelazione di segreto istruttorio. Avrebbe spifferato ai cronisti del Fatto dettagli riservati di un interrogatorio al boss di Cosa Nostra Provenzano. Questione imbarazzante, per il quotidiano di Antonio Padellaro, che non a caso di Antonio Ingroia parla solo in una spallina di pagina 15, con titolo un po' criptico ("Provenzano denunci. Ingroia indagato"). In prima c'è spazio, eccome, per Giorgio Napolitano e il suo invito al Parlamento a lavorare su amnistia o indulto. Il Fatto, naturalmente, sposa la linea grillina e va giù duro: "Svuota le celle e salva B.", è il titolone. E Marco Travaglio, nel suo editoriale, è caustico: "Amnesia e insulto". A quale amnesia e insulto si riferisca, non è chiaro.  Astio preventivo - Sicuramente, c'entrano i suoi. Insulti al capo dello Stato, definito "il massimo rappresenatnte di una classe politica incapace e cialtrona che da vent'anni non fa altro che inventare reati inutili e riepire vieppiù le carceri - scrive il vicedirettore - per gabbare la gente, vellicarne i più bestiali istinti e nascondere la propria inettitudine". Quindi snocciola la carriera politica ai massimi livelli dell'attuale inquilino del Colle per arrivare alla seguente conclusione: se dopo 60 anni di poltrone parla di amnistia e indulto, è per salvare Berlusconi. Naturalmente, con l'appoggio del Pd che cederà al ricatto del Pdl con cui dovrà votare in Parlamento reati e pene comprese nelle eventuali misure svuota-carceri (per amnistia e indulto serve una maggioranza qualificata di due terzi delle Camere). Dimentica, Travaglio, che in attesa di capire se amnistia o indulto si faranno, non è detto che il Pd troverà un accordo con il Pdl (sulla decadenza del Cavaliere, per esempio, in Giunta non è successo: come la mettiamo?). E, ultimo punto, il Pdl ancora non ha iniziato a parlare di reati e pene. Astio preventivo, quello del Fatto, che non fa mai male. Il mondo dei sogni di Marco - Ma l'amnesia di Travaglio tocca l'apice quando parla di come risolvere l'emergenza-carceri. Il sogno di Marco Manetta è la cancellazione di alcune leggi varte dal governo Berlusconi (la ex Cirielli, la Fini-Giovanardi sulla detenzione di sostanze stupefacenti, il pacchetto-sicurezza di Maroni), dimenticando però che l'iter sarebbe lunghissimo ed accidentato. Ma il colmo è quando scrive di "riaprire i carceri di Pianosa e Asinara" e tutti quelli inutilizzati, oppure "riconvertendo le caserme rimaste vuote dopo la fine della leva obbligatoria per ospitarvi i detenuti meno pericolosi". Dimentica, anche qui, che non sono misure a costo zero. Servono soldi, e tanti, per mantenere a un livello minimo di sicurezza le strutture (in alcuni casi, restaurandole) e pagare il personale carcerario in cronica difficoltà. Con quali soldi attuare il miracolo travagliesco, non è dato sapersi. "Prima o poi - avverte il vicedirettore -, nel loro piccolo, anche gli onesti s'incazzano". Magari però prima non prendeteli per il naso.

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