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M5S, Catalano non restituisce la diaria: Grillo lo grazia

Ivan Catalano

Le regole valgono, ma non per tutti. Il collega Di Battista lo "frusta", ma chiude un occhio

Andrea Tempestini
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La sceneggiata dei pentastellati sulla diaria si arricchisce di un nuovo succulento atto in cui scopriamo che Beppe Grillo ha un anima, oppure - dipende dalle interpretazioni - che le regole del comandante Beppe possono essere eluse (ammesso che il padre-padrone delle Cinque Stelle conceda la sua personalissima grazia). E grazia fu, anche se il guitto, come noto, è ligure, e i liguri - ma questo è pregiudizio e luogo comune - sul vil danaro non transigono. I fatti: il "cittadino" Ivan Catalano ha tradito un articolo del Vangelo secondo Beppe, ha commesso un reato previsto dal codice grillino: non ha restituito la diaria. E' in bolletta, e ha promesso che la restituirà il prima possibile. I conti: il Catalano dei 70mila euro che avrebbe dovuto restituire per accondiscendere i diktat del ricchissimo Beppe ne ha dati soltanto 500 (gli arretrati si cumulano dallo scorso 18 settembre). L'intera storiella è stata confermata dall'onnipresente Alessandro Di Battista, che parla della faccenda un po' come una maestra dell'asilo con i suoi bimbi indisciplinati. Con insensato paternalismo, insomma, dato che all'asilo non siamo: "Ha sbagliato - dice Di Battista -, ma ha chiesto scusa e ha dichiarato in assemblea che restituirà tutto quel che non ha restituito. Io mi fido e comunque controlleremo". Ma tant'è. Per ora, il "pentito" Catalano non ha saldato il conto. E il capo Beppe non lo ha né espulso né esposto al pubblico lubdibrio. Ha un'anima? Oppure le regole valgono sì, ma non per tutti? A voi l'ardua sentenza.

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