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Antonio Ingroia cancella da solo la sua intera carriera: "Silvio Berlusconi una vittima della mafia"

Andrea Tempestini
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Come cancellare una intera carriera da militante anti-Berlusconi - in veste di magistrato prima, più brevemente in veste di politico poi - con una semplice frase. Si parla di Antonio Ingroia, che ora fa l'avvocato, e in tale veste ha affermato che a suo parere Silvio Berlusconi è una vittima della mafia. La stessa mafia che Ingroia ha sempre cercato di dimostrare essere vicina a Berlusconi stessi. La frase che non ti aspetti, come sottolinea Il Tempo, Ingroia la ha estratta dal cilindro nel tentativo di difendere il suo ultimo cliente, Benedetto Bacchi, uno dei maggiori imprenditori italiani nel settore dei giochi e delle scommesse, arrestato un paio di settimane fa per l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio del denaro dei clan. Leggi anche: Ingroia disperato: "Caro Luigi Di Maio..." Nel dettaglio, secondo la Dda di Palermo, l'imprenditore - a capo di una rete di agenzia di scommesse - avrebbe destinato parte delle somme, tra i 300 e gli 800mila euro l'anno, alle varie famiglie mafiose. Accuse gravissime, alle quali Ingroia sta cercando di rispondere, appunto, con un parallelo nel quale tira in ballo il suo arci-nemico, Berlusconi. L'ex pm prezzemolino ha infatti ricordato che "così come non c'erano elementi allora su Berlusconi, oggi non ci sono su Bacchi", e dunque "nessuno può essere condannato, se non ci sono prove". Ingroia si riferiva all'inchiesta per riciclaggio contro il Cavaliere: "Quel processo contro Berlusconi l'ho istruito io, ero pm all'epoca e all'inizio avevo determinate convinzioni: lui dava soldi alla mafia. Ma non si era chiarito se così facendo stesse di fatto sottostando a un'imposizione di pizzo o se li dava perché fossero poi reinvestiti. Motivo per cui ho chiesto io stesso l'archiviazione". Ma non è tutto. A parere di Ingroia, in entrambi i casi, ci sarebbero state "pressioni e intimidazioni", e "questo vale per Berlusconi, che era vittima più che complice, e vale ora per Bacchi. Ci sono delle forti similitudini tra le vicende del primo e quella odierna del secondo". E tralasciando le similitudini citate da Ingroia, senza dunque entrare nel dettaglio del caso del signor Bacchi, resta un evidenza: come detto, Ingroia stesso con una frase in difesa del suo assistito ha di fatto smentito tutto il suo passato, la sua lunghissima e infruttuosa caccia alle streghe, o meglio caccia a Berlusconi. Un curioso cortocircuito con il quale l'ex pm prezzemolino si archivia da solo.

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