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Lapo dà lo scoop alla cognata:"A tredici anni ho subito abusi"

Lapo Elkann

La contessina Beatrice Borromeo lo intervista su Il Fatto Quotidiano. "Violenza quando ero in collegio dai gesuiti". E su Berlusconi e Della Valle...

Eleonora Tesconi
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Nel "salotto" di casa Elkann, Beatrice Borromeo, la sorellastra della moglie di John, intervista Lapo, il suo "cognatastro", per dirla in termini spicci. E le rivelazioni choc sul passato dell'imprenditore non si fanno attendere. Forse messo a suo agio dalla parentela stretta con la contessina-intervistatrice, Lapo si sbottona, tra nuvole di fumo e un pacchetto di Marlboro in mano. Senza filtri, parla del suo passato burrascoso, dei vizi, degli errori ormai lasciati alle spalle: "Oggi sono schiavo solo delle sigarette", si legge su Il Fatto quotidiano. Gli abusi sessuali - Ed ecco svelarsi i traumi mai raccontati prima: le incomprensioni, i sensi di colpa, le inquietudini, i difetti. Quelli di una persona eccentrica, che, come dice l'imprenditore, "in italia non è ben accetta perché non sei incasellabile in una scatola". E tra il racconto del suo declassamento alla leva e le botte con un volontario di carriera della mensa, tra le giovanili messe in vendita dei suoi stivali da cow boy di lucertola per essere "al pari" dei suoi cotetanei e le difficoltà in classe per via della sua dislessia, in collegio di gesuiti, arriva un annuncio incoffessato, e inquietante: "Da quando ho compiuto tredici anni ho vissuto cose dolorose che poi mi hanno creato grosse difficoltà nella vita. Cose capitate a me e ad altri ragazzi. Parlo di abusi fisici. Sessuali. Mi è accaduto, li ho subiti. Altre persone che hanno vissuto cose simili non sono riuscite ad affrontarle." Poi, continua: "Io non mi considero una vittima, le vittime sono altre". Come quel suo migliore amico, che si è ucciso un anno e mezzo fa, e per dieci anni aveva subito gli stessi soprusi. Sul Cav - Nessun pelo sulla lingua sulla situazione politica italiana, né sulla sorte di Silvio Berlusconi, che nel '94, amette, ha votato: "Nel suo lavoro aveva creato slancio e pensavo potesse replicare lo stesso schema in politica. Poi molto di quel che era stato promesso non è stato fatto e io non l'ho votato più", confessa al Fatto. Dall'altro lato, l'imprenditore non ci sta a mettere il Cav sul plotone d'esecuzione: troppo comodo prima applaudire, e poi condannare. "Berlusconi, che pure non è mio amico - ammette -, non mi sta affatto sulle palle". Su Della Valle - Amico del figlio, Lapo Elkann alla contessina confessa di non aver mai risposto alle frecciatine di Diego Della Valle sulla famiglia Agnelli: "Non basta trasformare un'aziendina in un'aziendona per far di te uno che sa parlar di tutto e di tutti".    

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