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Dario Fo fascista? Toh, che strana coincidenza: cos'hanno dimenticato alla Treccani. Vergogna italiana

Marta Beretta
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L'Enciclopedia Treccani ha deciso di omaggiare la figura Dario Fo facendolo entrare da giovedì 26 luglio nella sezione "Italiani della Repubblica". Forse per questo, il suo passato da giovane fascista è stato oscurato. Leggendo la biografia del premio Nobel, però, salta subito all'occhio un dettaglio non da poco irrilevante, sottolineato anche dal Giornale. Circolava già, da quando era in vita, la notizia secondo cui Fo avesse aderito volontariamente, come tanti altri giovani della sua generazione, ad arruolarsi tra i combattenti di Salò. Secondo ricostruzioni storiche e testimonianze, come quella di Giacinto Domenico Lazzarini, principale comandante dei partigiani della zona in cui abitava lo scrittore, sembrerebbe che lui e il padre non fossero così coinvolti nella resistenza, diversamente da quanto Fo stesso dichiarava in vita. Il drammaturgo ha più volte voluto nascondere la notizia di un suo arruolamento nella RSI arrivando, addirittura, alla querela per qualsiasi persona avesse scritto di questo fatto. Sembrerebbe che questa regola sia vigile e presente anche dopo la sua morte. Infatti, l'Enciclopedia ha voluto presentare la vicenda inventando una versione tutta sua in modo da rispettare la figura del premio Nobel: "Scoppiata la seconda guerra mondiale – continua - e verso la fine del conflitto, pur renitente alla leva si arruolò nel 1944 tra i paracadutisti, presentandosi al comando dell'Artiglieria contraerea di Varese, per evitare la deportazione in Germania e per coprire il padre, responsabile del Comitato di liberazione nazionale (Cln) per l‘Alto Verbano. Ben presto, appena gli si prospettò l'opportunità, disertò". 

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