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Luca Ricolfi sulla capotreno Trenord: "Non va licenziata, nessuno sarebbe d'accordo. Quanta ipocrisia sui rom"

Davide Locano
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Sul caso della capotreno di Trenord (che in un annuncio ha chiesto agli "zingari" di scendere dal convoglio perché "avete rotto il c..."), il sociologo Luca Ricolfi, da sempre vicino alla sinistra, mostra di avere idee chiarissime. E diverse da quelle della sinistra che si indigna e si straccia le vesti. Intervistato da Il Giorno, quando gli chiedono se sia giusto licenziare la donna, risponde: "No, la forma non è stata appropriata, ma la sostanza è che se si arriva all'esasperazione per certe situazioni, quello che ha detto nell'annuncio è sensato. Nessun italiano sarebbe d'accordo sul licenziamento, c'è molta ipocrisia nelle critiche. Si può pensare a una sanzione". E ancora, quando chiedono a Ricolfi da dove nasca la diffidenza degli italiani nei confronti dei rom, la risposta è netta: "Dall'esperienza. Anche se non mancano i rom-sinti che lavorano e vivono normalmente, il fatto che una percentuale elevata dei membri di queste comunità viva di accattonaggio e di furti non può che suscitare diffidenza in chi vive del proprio lavoro, e magari fatica a sbarcare il lunario". Frasi da prendere, ritagliare e incorniciare. Leggi anche: La bomba di Ricolfi: "Perché l'Italia andrebbe divisa in due"

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