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Emilio Fede, Cassazione: ricattava Fedele Confalonieri con fotomontaggi fasulli

Maria Pezzi
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Recita la Cassazione:  "Al fine di ottenere un accordo transattivo con Mediaset, Emilio Fede aveva deciso di chiedere a Gaetano Ferri un 'lavoro nuovo', cioè la predisposizione di ulteriore materiale fotografico artefatto, sia riferibile al direttore informazione di Mediaset Mauro Crippa (questa volta le fotografie avrebbero dovuto ritrarlo mentre sniffava), sia riferibile a Fedele Confalonieri (fotografie che avrebbero dovuto ritrarlo mentre compiva atti sessuali con giovani ragazzi)".  Per approfondire leggi anche: Emilio Fede, mostruosa buonuscita da Mediaset Così era ridotto Emilio Fede. Come scrive il Fatto, l'ex direttore del Tg4, attraverso una serie di "pressioni e minacce", sostengono i pm, avrebbe costretto "Crippa, Confalonieri ma anche lo stesso Silvio Berlusconi" a fargli avere "un accordo più vantaggioso con una buonuscita di 820 mila euro e un contratto di collaborazione di 3 anni".  Si legge sul Fatto Quotidiano, che racconta la sentenza della Cassazione contro Gaetano Ferri, l'uomo a cui Fede aveva chiesto di produrre materiale fotografico (fasullo e artefatto) per ricattare i vertici di Mediaset per bloccare il suo licenziamento.

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