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Monica Gueritore arruolata dall'Unione europea per la campagna antiastensionismo

Matteo Legnani
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L' Unione Europea inizia a prepararsi per tempo alle elezioni europee previste nel maggio 2019 e, forse sperando di arginare l' ondata sovranista, pensa a mobilitare personaggi dello spettacolo e giovani volontari in un tandem ben coordinato per convincere quanti più cittadini ad andare a votare. Lo scopo, ufficialmente neutrale, è di combattere l' astensionismo, ma forte è il sospetto che si celi dietro questa campagna una particolare impostazione anti-sovranista, nella convinzione che una maggiore affluenza, portando alle urne anche qualche milione di progressisti magari delusi dall' andazzo degli ultimi anni, possa mutare il vento. E' un calcolo ancora tutto da dimostrare, anche perché, soprattutto sul tema immigrazione, è molto probabile che la maggioranza dei cittadini semplicemente non osi dire ciò che pensa veramente. Certo, la campagna #StavoltaVoto, promossa dall' Europarlamento e presentata a Roma dal Responsabile Media del Parlamento UE in Italia, Maurizio Molinari (da non confondere con l' omonimo giornalista) si atteggia a «piattaforma non partenariata espressione di una campagna di comunicazione istituzionale, indipendente da qualsiasi partito politico e ideologia, che ha lo scopo di promuovere l' impegno democratico nelle prossime elezioni europee». Da gennaio -  Anche se la campagna effettiva inizierà a gennaio, Molinari l'ha già preannunciata alla Festa del Cinema di Roma. E non ha caso, poiché ai giovani volontari si affiancheranno vari personaggi del mondo dello spettacolo come l' attrice Monica Guerritore, che è intervenuta facendo un parallelo fra l' importanza dell' espressività degli attori non solo nell' arte, ma anche "nella quotidianità del nostro essere cittadini europei". La Guerritore ha sempre ribadito, anche recentemente, le sue posizioni di centrosinistra, tanto che nei giorni scorsi aveva scritto alla redazione del Foglio, «sono ancora» un «difensore della democrazia», vantando il suo impegno «contro la propaganda di questo governo» tanto da essere stata «minacciata di morte. C' è un mondo nel sottosuolo che pensa, si parla e si organizza e che si sta riconoscendo democratico», ribadisce l' attrice oggi 60enne famosa fin dagli anni Ottanta con decine di film. Del resto, già si confrontò duramente con Giorgia Meloni in febbraio, ospiti entrambe della trasmissione Agorà, sul delicato tema dell' immigrazione. E che la Guerritore sia fra i maggiori sostenitori di #StavoltaVoto lo si spiega anche notando che è la campagna è appoggiata anche da suo marito Riccardo Zaccaria, ex Presidente RAI ed ex-politico del PD, ma soprattutto attuale Presidente del Consiglio italiano per i Rifugiati. Forza migranti - Anche alla presentazione della campagna non ha perso occasione di ricordare un discorso caro a chi difende l' immigrazione, ovvero il calo demografico italiano che imporrebbe di far entrare più stranieri per tamponarlo. Fra gli altri personaggi di spicco vicini all' iniziativa, i registi Giuliano Montaldo e Andrea De Sica, il fumettista Sergio Carpinteri e la web influencer Barbie Xanax. Leggi anche: Giorgia meloni: "Monica Guerritore al fianco degli immigrati? bene, vi dico chi è suo marito" Ma la campagna si alimenterà con la mobilitazione, sia sul web sia sulle piazze, di "giovani attivisti del voto, armati di matita elettorale" che dovranno convincere la maggioranza dei cittadini europei secondo lo slogan "Se votiamo tutti, vinciamo tutti". Il clima è sempre però da Erasmus, ispira quell' impostazione che si vedeva negli spot europeisti degli anni novanta, massimo 2000, quando, all' avvio dell' avventura dell' UE, quello di Bruxelles veniva fatto passare come un potere "giovane" e " buono" che avrebbe trasformato il continente in un paradiso in terra, quasi una Disneyland senza problemi. E invece. Sperano che con una maggiore affluenza al voto vengano automaticamente cassate le istanze, rispettabili, di chi vuole un' altra Europa, più decisa a difendere la propria identità. Ma gli anni novanta sono passati per sempre. di Mirko Molteni

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