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Manovra, Luca Ricolfi: "I ceti produttivi si ribelleranno. Matteo Salvini doveva pretendere la flat tax"

Cristina Agostini
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"Il governo continua a non fare nulla per il Nord (o addirittura a disfare quel che aveva fatto l'esecutivo precedente), fra un paio di mesi di gente in piazza ne vedremo molta di più". Luca Ricolfi avverte Matteo Salvini e il governo giallo-verde: i ceti produttivi si ribelleranno perché "vengono dopo quelli improduttivi (pensionati e inoccupati)". Leggi anche: "Crolleranno tutte le banche". Bomba dei vescovi sul governo La manovra rischia di interrompere la luna di miele tra gli italiani e l'esecutivo, spiega Ricolfi in una intervista a Il Giornale, "anche se non posso non aggiungere che la percezione dei danni avverrà con tempi diversi a seconda dei ceti sociali. I primi colpiti, in ordine di tempo, sono i ceti medi detentori di ricchezza finanziaria sensibile, che hanno già subito perdite virtuali per 70 miliardi (136 dalla data delle elezioni). Poi, dopo le elezioni Europee, toccherà a imprenditori, artigiani, commercianti, su cui più peserà la restrizione del credito bancario. Poi, fra circa un anno, sarà il turno dei lavoratori dipendenti, a causa della contrazione dell'occupazione. Infine, nel lungo periodo, le vittime saranno i giovani, cui toccherà pagare i debiti addizionali che lo Stato contrae oggi. Per capire come evolverà il consenso, dobbiamo ricordarcelo: la manovra è un missile a 4 stadi". Il reddito di cittadinanza, poi, "sarà un boomerang per la Lega di Salvini" e "proprio non riesco a capire Salvini. Non perché ha lasciato passare il reddito di cittadinanza, ma perché non ha preteso in cambio la flat tax". 

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