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Armando Spataro va in pensione, sul Fatto quotidiano l'ultimo vergognoso saluto: "Dalle Br a Matteo Salvini"

Giulio Bucchi
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È arrivato il momento dell'addio alla toga per Armando Spataro, e il procuratore capo di Torino trova (ovviamente) nel Fatto quotidiano, house organ della magistratura italiana più barricadera, l'ultimo entusiasta saluto prima della pensione. "Ne è valsa la pena", è il messaggio vergato da Gianni Barbacetto, come il titolo dell'omonimo libro di memorie di Spataro di qualche anno fa. Viene quasi il sospetto che l'ultima ferocissima polemica con Matteo Salvini sul blitz contro la mafia nigeriana "guastato" da un tweet del ministro, sia caduta a fagiolo per dare un po' di pubblicità letteraria gratuita a quella fatica. E il titolo stesso dell'articolo, "Dal terrorismo a Salvini, ne è sempre valsa la pena" gioca in modo inquietante con questo parallelo decisamente sballato. Leggi anche: "Cosa dovete fare adesso". Spataro, retroscena tragico sulla guerra a Salvini Tra l'altro, una carriera spesa contro i terroristi, le Brigate rosse, la mafia e la corruzione politica sembra quasi trovare il suo ultimo nemico proprio nel titolare del Viminale e leader della Lega. "Cambiano i governi, ma nessuno sarà mai disposto ad accettare fino in fondo il ruolo che la Costituzione affida alla magistratura", è il mantra di Spataro che Barbacetto, il Fatto e Marco Travaglio indirizzano idealmente a Salvini. C'è da scommetterci: Spataro da domani va in pensione, ma lo ritroveremo spesso su queste colonne.

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