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Luigi Bisignani punta il dito: "Carriere straordinarie, che coincidenza". Nomi e cognomi: vergogna di Stato?

Giulio Bucchi
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Le "strane coincidenze" sulle "carriere spettacolari". Sul Tempo, Luigi Bisignani affida al dialogo immaginario tra Giulio Andreotti e Francesco Cossiga un'amara riflessione sulla scalata nelle istituzioni di chi si è occupato di mafia e pentiti. "Non hai notato che al convegno organizzato da Angelo Chiorazzo nella Sala Zuccari, c'era il potentissimo ex capo della polizia, Gianni De Gennnaro, che ha gestito per anni i pentiti?", chiede "Cossiga". "Allora non passava per caso - aggiunge l'Andreotti di Bisignani -. Ora è nella vecchia Finmeccanica, oggi Leonardo, mi dicono che lì abbia un incarico anche Luciano Violante, per anni capo della Commissione Antimafia dove hanno sfilato tanti pentiti. Che coincidenza!". Leggi anche: "Perché Berlusconi scende di nuovo in campo", la soffiata di Bisignani "Poliziotti e magistrati che si sono occupati di pentiti in Italia hanno tutti fatto carriere spettacolari - è la chiosa -. A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina, come dicevi sempre tu". L'auspicio è che "questi giovanotti del governo del cambiamento e delle dirette Facebook aprano i cassetti" per scoprire come sono andate veramente le cose con i pentiti e come (e contro chi) sono state utilizzate le loro parole. "Potrebbe iniziare il ministro Salvini. Al Viminale era stato istituito uno speciale ufficio con gli elenchi di tutte le spese per i pentiti". "Un fiume di euro, senza rendiconti". "Parlano tanto di trasparenza, potrebbero cominciare da lì".

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