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"Non sono un giullare di corte": Di Maio lo incorona, Lino Banfi lo gela in tre parole

Maria Pezzi
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Lino Banfi, personaggio del momento per essere stato scelto da Luigi di Maio per rappresentare l'Italia nella commissione dell'Unesco. "Forse è vero che io sono un comichetto, non di quelli da Oscar", dice l'attore pugliese a Repubblica, "ma di quelli che alimentano la risata, il buonumore del Paese. Sono l' umiltà del riso, sono un giullare, ma non sono un giullare di corte. Un giornalista mi ha detto che prima di me c' era Pupi Avati...". Per approfondire leggi anche: Lino Bandi e il M5s, l'attacco di Gad Lerner Ma perché Di Maio l'ha scelta? Ovviamente si pensa a una mossa elettorale, un'operazione simpatia per attirare i favori del Sud, ma non solo, considerando quanto l'attore sia amato in tutto il Paese. "Di Maio conosce a memoria le battute di tutti i miei film. Gli piaccio come attore e mi ha scelto per rappresentare l' Italia. Chi non ne sarebbe lusingato? Ti confesso che mi rende allegro quando mi chiamano Lino nazionale. E meglio sarebbe Lino di Mameli". 

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