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Luigi Di Maio talmente a fondo che Vauro rinuncia alla vignetta: "Non me la sento", lo schiaffo estremo

Giulio Bucchi
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Infierire su Luigi Di Maio è come sparare sull'ambulanza. E così anche Vauro, il cattivissimo Vauro, getta la matita. La sua vignetta sul Fatto quotidiano è a metà strada tra il grido di dolore per una satira ormai inutile, visto il grado di affanno del leader M5s, e lo sfottò brutale proprio perché dichiarato ed esibito. "Ora basta!", recita la didascalia fintamente indignata. "In questa vignetta ci sarebbe dovuto essere Di Maio ma non me la sono sentita di infierire", spiega un affranto Vauro "buonista" versione schizzo. "Una prece", è l'unico commento possibile.  Leggi anche: "Scava la fossa". Di Maio, disastro servito. La vignetta tombale di Vauro sul Fatto

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