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Marco Travaglio sulla morte di Imane Fadil, orrore contro Silvio Berlusconi: "Nei vari ambienti criminali..."

Davide Locano
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Non è stato lui, ma... Questo, in estrema sintesi, l'editoriale domenicale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano. Un Travaglio che ritrova modo di accanirsi col nemico di sempre, Silvio Berlusconi, per la morte di Imane Fadil. Certo, Travaglio sottolinea che "il cui prodest, una volta tanto, allontana i sospetti da B., che tutto poteva augurarsi fuorché il ritorno dei bungabunga sui giornaloni, che li avevano rimossi per riabilitarlo come leader moderato e argine al populismo". E ancora, il direttore aggiunge che "da morta, i suoi verbali dinanzi al pm valgono come prova inconfutabile". Berlusconi insomma assolto? Ni. Perché Travaglio aggiunge a strettissimo giro: "Ma i vari ambienti criminali, italiani e internazionali, che circondano B. autorizzano i soliti sospetti di eccessi di zelo, favori non richiesti o messaggi ricattatori". Parole pesantissime, velate accuse da brividi. Finita? Non proprio. "Senza escludere la tragica coincidenza - aggiunge Travaglio -: l'ennesimo anello di un'impressionante catena di disgrazie occorse a persone che hanno incrociato la strada di B. e si sono messe di traverso". Leggi anche: Morte Fadil, vignetta terrificante del Fatto contro Berlusconi

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