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Renzi attacca la Cancellieriper far cadere il governoe andare al voto

Matteo Renzi

Il candidato alla segreteria del Pd ammette: "Andare a elezioni anticipate non sarebbe una catastrofe"

Nicoletta Orlandi Posti
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Matteo Renzi punta l'indice contro Anna Maria Cancellieri, la vorrebbe vedere dimissionata dopo la telefonata in cui si preoccupa di Giulia Ligresti. "Se fossi stato il segretario del Pd, avrei chiesto le dimissioni", sentenzia dal palco mediatico di Servizio Pubblico. Non è indignato per la telefonata in se "perchè se riceve una segnalazione di un problema reale, il problema non si pone", spiega a Michele Santoro. "Mi scandalizza che il ministro della Giustizia dica alla compagna dell'arrestato che l'arresto non è giusto, non va bene''. Il sindaco di Firenze puntualizza: "Cancellieri avrebbe fatto un servizio al Paese dimettendosi". Anche se questo avrebbe potuto significare mettere in difficoltà il governo. Di questo Renzi è consapevole, ma forse la cosa non gli dispiace affatto. E infatti voterà sì, lo ha ammesso all'incalzare delle domande di Maurizio Belpietro presente in studio, alla mozione di sfiducia presentata dal M5S proprio per questa faccenda. Certo, "nel gruppo Pd si decide insieme", dice poi Renzi, "un gioco democratico che oggi fa soltanto il Pd per gestire opinioni diverse. Chi la pensa come me lo dirà. Se il Pd votasse per la mozione di sfiducia ma non si ponesse il problema di eliminare l'intreccio tra politica ed economia restando subalterno, sarebbe morto".   Al voto, al voto - Il favorito nella corsa alle primarie del Pd per eleggere il nuovo segretario davanti alle telecamere ci tiene a dire che non pensa allo scioglimento delle Camere e ribadisce che i suoi rapporti con il premier Enrico Letta sono più che buoni e che le sue ambizioni personali rispetto a una sua eventuale premiership possono aspettare: "Andare a elezioni anticipate non sarebbe una catastrofe ma non credo che avverrà, non credo sia il caso". Poi fa un auspicio: "Il 2014 è l'anno in cui capiamo se in Parlamento c'è il bluff: si è parlato per anni di riforme, il Pd ha una maggioranza schiacciante alla Camera e relativa al Senato: se ha gli attributi, incalzi la maggioranza parlamentare per vedere se le cose si fanno o no". Sui contenuti puntualizza: "Il governo doveva fare la riforma della legge elettorale, sono tre anni, anche quando c'era Monti, che dicono che è urgentissima. Ora i gruppi in Parlamento hanno l'occasione di fare una legge elettorale dove chi arriva primo vince e al massimo per decidere chi vince si fa il ballottaggio, senza fare inciuci". 

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