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Marco Travaglio, delirio massimo contro Matteo Salvini: "Le prove dell'alleanza Lega-Pd"

Davide Locano
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Il delirio più spinto, quello vergato da Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano di martedì 18 giugno. Il direttore ultra-grillino, in sintesi, contro Matteo Salvini non sa davvero più cosa inventarsi. Dunque si gioca la carta della fantomatica alleanza Lega-Pd. Già, la Lega con il Pd. "Ma se il Pd, finiti i popcorn e persi altri voti, comuni e regioni, scendesse dall'Aventino per impalmare la Lega? Noi, ingenui, ripetiamo da anni che l'unica alternativa a questa destraccia è un contratto di governo fra i 5Stelle e un centrosinistra totalmente rinnovato. Ma di questo passo finiremo col rassegnarci: centrosinistra rinnovato è un ossimoro, come acqua asciutta, ghiaccio bollente, Tav utile, Berlusconi onesto", premette Travaglio snocciolando la consueta razione di insulti. Dunque aggiunge: "In compenso, a furia di riciclare vecchie pantegane e vecchissime pratiche, il Pd sta diventando il partner perfetto per l'altro partito stravecchio e ultrastagionato: la Lega. Se non ci fosse di mezzo l' immigrazione, più per i toni e le parole di Salvini che per le sue politiche concrete (molto simili a quelle di Minniti, governo Gentiloni) probabilmente saremmo già alle pubblicazioni di matrimonio". Leggi anche: "Cacca e risotto": Travaglio dà il meglio si sé in tv La ragione di siffatto delirio? Ovviamente Travaglio la spiega: "Guardiamo ai fatti, cioè a quel che accade ogni giorno in Parlamento. La Lega vota l'emendamento Pd che regala altri 3milioni di soldi nostri a quella macchina tritamilioni chiamata Radio Radicale: un'azienda privata, appartenente in parte a un partito estinto e in parte a un gruppo della grande distribuzione, che dalla notte dei tempi succhia allo Stato, grazie ai governi di destra, centro e sinistra, una media di 14 milioni all'anno e se la mena pure da "liberale, liberista, libertaria" e - le pazze risate - "anti-regime". Di punto in bianco, sui giornaloni e pure sui giornalini "de sinistra", Salvini smette di essere quel mostro fascista-nazista-razzista-xenofobo e diventa il salvatore della libertà e del pluralismo dell' informazione". E via dicendo, in una lunga colata d'inchiostro per sostenere il più spassoso dei suoi deliri, quello di un'alleanza tra il Carroccio e i democratici.

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