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Sea Watch, Roberto Vecchioni e "Carola Rackete come Antigone". Siamo al delirio: nemmeno nelle sue canzonette

Cristina Agostini
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Antigone non ha i rasta, e tocca scusarsi con la donna-archetipo millenario già solo per la surrealtà di quel che ci obbligano a scrivere i fanatici odierni dell'immigrazionismo. Che hanno finalmente la loro eroina: Carola Rackete, trentunenne della Bassa Sassonia, una tesi sulla nidificazione degli albatros, un lungo cursus honorum nelle milizie politiche delle ong (questo sono a tutti gli effetti, ed oggi appare chiaro), fino al "trionfo" di oggi. Arrestata per essere entrata in acque territoriali italiane senza autorizzazione, aver forzato il blocco al lago di Lampedusa, addirittura aver speronato una motovedetta della Guardia di Finanza rischiando di schiacciarla e di ammazzare i militari. Un simile collage di imprese epiche ha fatto letteralmente uscire di testa l' intellighenzia nostrana e, forse complice il caldo anomalo di questi giorni, ha fatto diffondere l' analogia tra la tedesca con i rasta e il personaggio di Sofocle. I più scatenati sono stati il classicista Roberto Vecchioni su Repubblica, che ha innalzato alla speronatrice un peana sprovvisto di qualsiasi senso della misura classico, e l'ormai imbolsito Massimo Fini sul Fatto Quotidiano, che in nome dell'antisalvinismo finisce per intrupparsi nel conformismo. In ogni caso, Antigone. Fin dalla fondazione greca delle categorie con cui interpretiamo l' umanità, il simbolo non della ribellione al potere, come frivolamente sta condividendo sui social in queste ore il Benpensante Collettivo, magari insieme alla bandiera arcobaleno dei Pride, ma di qualcosa di molto più ancestrale: del diniego personale alla legge che si dà la polis, in nome di qualcosa che sta prima, che sta sopra, che sta oltre. Qualcosa che ha il crisma della divinità, o comunque dell' intemporalità rispetto alle vicende degli uomini (nel testo tragico, significa dare sepoltura al corpo del fratello Polinice a dispetto dei decreti del re/tiranno Creonte). Come è evidente anche a un ginnasiale svogliato, il conflitto tra Antigone e Creonte non è politico, non si confrontano due agende mondane, o due posizioni sull' immigrazione (di nuovo perdonaci, Sofocle, è automortificante scriverlo). Leggi anche: "Carola? E' stato un ricatto politico". Il presidente tedesco attacca l'Italia, Conte (mai così duro) lo stronca Il No di Antigone è tutto pre-politico, anzi si può dire sia una contestazione stessa della politica come mezzo di dirimere le controversie umane e di organizzare la società, in nome del sacro. La sacralità dei costumi, dell' eco della parola divina, dei legami di sangue, del rispetto per le anime e i corpi che viene prima della politica, prima della morale, è un' ovvietà metafisica. UN CIRCO ORGANIZZATO - Come risulta evidente allo stesso ginnasiale svogliato di cui sopra, la battaglia (o il circo organizzato, fate voi) di Carola Rackete è tutta politica. Ha dalla sua giornali, fondazioni transnazionali, vere e proprie lobby (Open Society di George Soros è solo la più famosa), partiti politici. Ha persino parlamentari del Paese di cui ha stracciato tutte le leggi a bordo festanti sulla sua Sea Watch, che è la certificazione all' italiana, dunque farsesca e priva di qualunque inibizione, di quanto il suo agire sia essenzialmente politico. Lei è la Capitana opposta e speculare al Capitano, la loro è una rivalità programmatica che potrebbe diventare esplicitamente elettorale quando, inevitabilmente, il Pd offrirà una candidatura alla ragazza coi rasta. Antigone non è opposta, è radicalmente antitetica a Creonte, la loro polarità non è risolvibile in nessun modo, non sono due avversari nello stesso campo di gioco, frequentano due universi differenti. Si chiama tragedia, infatti. Quella della tedesca di buona famiglia che tiene in ostaggio per 17 giorni qualche decina di disgraziati (un lasso di tempo in cui sarebbe riuscita a sbarcare a casa sua, in Germania, o nella patria di cui batte bandiera la sua nave, l' Olanda, che ha subito respinto l' ipotesi senza che nessuno desse ai suoi governanti dei novelli Creonte) per impostare un braccio di ferro tutto mediatico con un governo democratico è con ogni evidenza una commedia. E della peggior specie. Antigone non ha i rasta, in nessun mondo possibile, nemmeno nelle canzonette di Vecchioni. di Giovanni Sallusti

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