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Danilo Toninelli sotto attacco leghista si vendica: "Noi abbiamo la faccia pulita, altri un po' così"

Cristina Agostini
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Sale la tensione tra Lega e M5s. Ancora una volta. Questa volta a far scoppiare la lite ci pensa Danilo Toninelli dopo tutti i no sulle grandi opere, da ultimo alla Gronda, e le critiche del Carroccio. "No alla Tav. No alla Tav veneta. No alla Pedemontana. No al Piano crocieristico della laguna di Venezia. No al nodo Firenze alta velocità. E ora anche con il No alla Gronda, la misura è davvero colma", sbotta il capogruppo leghista alla Camera Riccardo Molinari: "Toninelli è il ministro del no ed è incomprensibile che il premier Conte prenda le sue parti quando sa bene che il Paese ha bisogno di ripartire e non di essere bloccato per paura di sbagliare. Questo modo di agire non fa bene alla nostra Italia che ha bisogno invece di slancio, di cantieri aperti, di opere e di persone che lavorano. Se nella vita la paura di sbagliare ti attanaglia e la tua decisione sarà sempre no quello del ministro non è il tuo ruolo migliore".   Leggi anche: "Conte ci prende in giro, ma ora la misura è colma". Zaia bombarda: niente sconti (nemmeno a Salvini) Ma Toninelli non ci sta e contrattacca: "Dicono che blocchiamo le opere per Genova e, così facendo, prendono le difese di chi le ha inferto un colpo durissimo". E ancora: "Noi andiamo a Genova con la faccia pulita di chi, con onestà pensa al bene della città. Altri hanno una faccia un po' così". Dalla sua parte anche il premier Conte: "I miei ministri li difendo contro tutti, se qualcuno ha qualcosa da dire, segua un binario istituzionale". E finora, a livello istituzionale, "non mi è stato posto nessun problema in questa direzione".

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