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Diego Fusaro bombarda Papa Francesco, Soros e Greta: "In barca a vela con Casiraghi, la sua presa in giro"

Giulio Bucchi
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Che cosa fanno insieme la sinistra "fucsia" e i "Papulisti"? Seguono «il Vangelo secondo Soros». Per capire l' entità del "tradimento" dei post-comunisti nei confronti delle «classi subalterne» Diego Fusaro, filosofo sovranista di scuola neomarxista, traccia un parallelo sullo stato dell' arte delle due "chiese": «Quella di Bergoglio sta diventando tutto ciò contro cui Cristo combattè. Proprio come la sinistra "arcobaleno" è diventata tutto ciò contro cui Marx e Gramsci hanno lottato per tutta la vita...». Leggi anche: "Il nuovo Vangelo secondo Soros". Fusaro, accusa pazzesca a Papa Francesco Partiamo con Richard Gere sulla nave di Open Arms, finanziata anche da George Soros. L'istantanea di Fusaro? «Una trovata pubblicitaria straordinaria. Fatte le foto e i servizi per i rotocalchi Richard Gere potrà tornare tra i dollari che scorrono copiosi ad Hollywood e i migranti potranno finire nell' inferno del caporalato a morire sotto il sole, come vogliono i padroni del capitale e le sinistre "fucsia", quelle che chiedono i "porti aperti"». Si è "imbarcato" nella polemica politica contro i sovranismi pure papa Bergoglio.  «Lo aveva previsto Pasolini: o la Chiesa si sarebbe scontrata con il mondo del capitale, combattendolo eroicamente, o si sarebbe piegata lasciandosene assorbire. Mentre Ratzinger era la lotta contro il capitale, la chiesa di Francesco è figlia del capitale, ha scelto questo ruolo. Ma c' è di più: abbiamo addirittura un partito, quello dei "papulisti", gli allievi di Bergoglio». E chi sono?  «Quelli che seguono il Vangelo secondo Soros. Gesù Cristo avrebbe detto davanti ai migranti "basta deportazioni", invece i papulisti dicono "porti aperti" che è il discorso del padronato: libera circolazione delle merci o delle persone mercificate». La "destra divina", citando Pasolini, esiste?  «Per ora non vedo destre divine. Vedo destre finanziarie e del mercato. La destra di Soros e di Rockefeller che vogliono la deregolamentazione dei mercati e vedono una sorta di appoggio fondamentale nelle sinistre che dovrebbero intitolare i loro centri sociali non a Lenin ma agli squali finanzieri». Non è che diventato troppo nichilista?  «Io auspico un superamento di destra e sinistra. O meglio mi definiscono di sinistra nelle idee, di destra nei valori. Di sinistra lo sono per il lavoro, la comunità, per la solidarietà e la difesa dei deboli. Di destra per i valori come la nazione, la patria e Dio. Oggi sostengo, come spiego nel mio libro "Storia e coscienza del precariato. Servi e signori della globalizzazione" (Bompiani, ndr), la necessità di un populismo sovranista e socialista che non sia né nazionalista né cosmopolita ma internazionalista, cioè che coordini stati sovrani nazionali solidali e fratelli. Quell' internazionalismo che le sinistre fucsia hanno tradito vigliaccamente». Dimenticavo. Su un' altra barca troviamo Greta e il principe Casiraghi.  «È la presa in giro per eccellenza rivolta alle plebi italiche che faticano ad arrivare a fine mese: Greta che invece va a salvare il mondo in barca a vela con Casiraghi. Sono gli "avatar" del potere che fanno sì che si creda ai finti rivoluzionari i quali in realtà hanno la funzione di conservare l' ordine». Abbiamo un' invasione di ragazzine idoli della sinistra liberal. Come se lo spiega?  «Olga in Russia, Greta in Svezia e poi c' è Carola Rackete, quelle che io chiamo i "capitali coraggiosi". Il potere esalta i finti rivoluzionari che produce e massacra a colpi di manganellate i veri rivoluzionari come le giubbe gialle in Francia. Anche lì con l' appoggio servile delle sinistre fucsia che urlano al fascismo di fronte ai moti rivoluzionari dal basso». Eppure la democrazia continua a fare i dispetti all' establishment: Brexit, Putin, i nazional-populisti. Gli toccherà abolirla tra un po'...   «La democrazia è già in larga parte abolita. Per me la democrazia oggi è il nome che diamo all' autogoverno dei mercati e dei ceti possidenti. Tuttavia ci sono qua e là guaiti di popoli che non si arrendono. Penso ad esempio alla gloriosa Russia di Putin. Penso a tutte le forme di stati nazionali non allineati con il nuovo ordine mondiale statunitense: penso all' Iran, alla Corea del Nord, a Cuba e alla Siria. A tutti gli Stati che resistono: che Dio li abbia in gloria». di Antonio Rapisarda

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