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Greta Thunberg e la sindrome di Asperger: "Perché il mio male è un super-potere"

Gloria Gismondi
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Avere la sindrome di Asperger "è un super potere". Così, su Twitter, l'attivista svedese Greta Thunberg parla del disturbo che la affligge, spiegandolo come un'arma in più per la sua battaglia in favore dell'ambiente. La giovane attivista, giunta a New York in barca a vela per parlare degli effetti dei cambiamenti climatici all'Onu, si è confessata ai follower con una serie di cinguettii, parlando di come la sindrome la renda "diversa" dalle altre persone e di come la gente lo veda come motivo di derisione. "Ho la sindrome di Asperger e questo vuol dire che qualche volta sono un po' diversa dalla norma. E, date le circostanze, essere diversa è un super potere", ha spiegato la svedese, specificando anche che non è solita parlare della sua diagnosi e che solo adesso, tramite l'attivismo, sia riuscita a trovare un modo per superare la cosa. Poi la confessione: "Prima di iniziare gli scioperi a scuola non avevo energia, non avevo amici e non parlavo con nessuno. Mi sedevo da sola a casa, con un disturbo alimentare Tutto ciò è sparito ora, poiché ho trovato un significato, in un mondo che a volte sembra superficiale e insignificante per così tante persone". Insomma, la lotta per l'ambiente ha aiutato la giovane attivista a superare le limitazioni imposte dalla sindrome di Asperger.  Leggi anche: Greta Thunberg, fine oscena. "Attenta all'effetto Papeete..." Prima di lasciarsi andare alla lunga confessione, però, la Thunberg ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti degli haters: "Quando gli haters se la prendono per il tuo aspetto e la tua differenza, significa che non sanno dove andare. E tu sai che stai vincendo".

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