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Giuseppina Occhionero, gli sms tra la renziana e Nicosia: "Preghiamo San Matteo", come la spiega questa?

Caterina Spinelli
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"Non sbagliare a parlare tu". Inizia così la sfilza di messaggi vocali di Antonello Nicosia destinata a Giuseppina Occhionero. Lei deputata di Italia Viva, lui componente del comitato nazionale dei Radicali italiani arrestato con l'accusa di essere il "messaggero dei boss". Nonostante la Occhionero abbia giustificato quei controversi rapporti dicendo di essere "stata ingannata dal curriculum di Nicosia", sul Corriere della Sera spuntano colloqui che poco lasciano all'immaginazione.  Leggi anche: Mafia, arrestato il collaboratore della deputata di Italia Viva "Noi preghiamo San Matteo... tutti i Matteo... quelli buoni e quelli cattivi... San Matteo proteggici... Onorevole Occhionero... mai, mai si deve dire che siamo stati contro San Matteo, non si può sapere mai...Per ora c'è San Matteo che comanda e noi siamo, preghiamo San Matteo... grazie San Matteo per quello che ci dai tutti i giorni... grazie..." ribadisce Nicosia in un chiaro riferimento a Matteo Messina Denaro, latitante legato a Cosa Nostra. La funzione di assistente parlamentare - certificata dal tesserino rilasciato dalla Camera - era diventata per Nicosia un lasciapassare per le carceri. Così l'uomo riusciva a parlare con i detenuti, anche nelle sezioni speciali del 41 bis. Come lui stesso spiega alla Occhionero. Nicosia infatti ha eluso i controlli inviando una lettera su carta intestata della Camera dei deputati direttamente a Santo Sacco, "esponente della famiglia mafiosa di Castelvetrano e uomo di fiducia di Messina Denaro". Alla notizia segue un botta e risposta tra i due: "Bravo!" si congratula lei, mentre Nicosia prosegue nel suo racconto: "Con la firma sotto perché ho firmato tutte e due, gli ho messo Onorevole...e lui questa cosa la porterà in giro come fidanzata". "Amoooreee" ha terminato la Occhionero con grande compassione per quel boss mafioso per cui oggi dovrà molte spiegazioni. 

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