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Feltri e il "Napolitano boia": "Sorial è uno zotico, ma il reato di vilipendio è peggio"

Vittorio Feltri

Il fondatore di Libero scatenato contro la norma "obsoleta": "La democratica Bianchi che denuncia il grillino? Iniziativa balorda"

Giulio Bucchi
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L'ultima battaglia di Vittorio Feltri? Tutelare il sacrosanto diritto di criticare il presidente della Repubblica, magari anche di insultarlo, senza per questo correre il rischio di essere incriminati per "vilipendio al Capo dello Stato". Il fondatore di Libero si domanda se sia peggio il grillino Giorgio Sorial, che ha dato a Giorgio Napolitano del "boia", oppure la deputata democratica Stella Bianchi, che ha inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica proprio contro il collega 5 Stelle per vilipendio. "Zotico" contro "balorda" - Da una parte abbiamo uno "zotico", spiega Feltri nel suo commento sul Giornale, testimonianza di come "ormai la maleducazione imperante sui social network dilaga e ha inondato anche la aule del Parlamento, specchio fedele del Parlamento". Tra l'altro, continua Feltri, è "assurdo" come i grillini intenzionati a procedere con l'impeachment contro Napolitano "non argomentino le loro pretese, limitandosi a lanciare una serie di contumelie, espresse con un linguaggio da trivio". Dall'altra parte, però, l'iniziativa della Bianchi è "balorda". Feltri si dice "basito" per due motivi: perché esiste ancora nel nostro codice penale il reato di vilipendio ("La parola stessa è obsoleta") e perché la deputata del Pd si è presa la briga di denunciare il collega sia pure "insolente". "Rivolgersi alla magistratura per castigare uno zotico - sottolinea Feltri - è una forzatura degna di Paesi che non hanno ancora scoperto la democrazia e la tolleranza per chi manifesta, seppur malamente, il proprio pensiero". La Bianchi si concentri piuttosto, conclude il fondatore di Libero, su far depennare una legge "che fa più orrore delle villanie di Sorial".

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