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Massimo Galli a Otto e mezzo, coronavirus e fase 2: "Se apriamo troppo presto ci ricadiamo dentro fino a ottobre"

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"La cura funzionerà ma il cavallo morirà". Licia Mattioli, vicepresidente di Confindustria, in collegamento con Lilli Gruber a Otto e mezzo va in pressing per la riapertura: lo stallo dell'emergenza coronavirus sta portando allo stremo cittadini e imprese. Le risponde a stretto giro di posta l'altro ospite della serata, il virologo Massimo Galli dell'ospedale Sacco di Milano, in prima fila contro il contagio: "Va trovata una quadra che ci consenta di fare le cose in sicurezza. Sapete cosa succede se apriamo troppo presto o apriamo malamente? Ci siamo dentro daccapo e riapriamo in autunno, questo è il rischio dei rischi".

 

 

"Io sono ottimista e credo si possano riaprire alcune importantissime attività a giugno - spiega lo scienziato a La7 -, così come sono convinto che non sia stata una grandissima idea fornire date a stillicidio, ogni 15 giorni. Era già abbastanza evidente che ad aprile non sarebbe stato possibile riaprire. Non abbiamo una epidemia sola, ma quella della Lombardia e aree limitrofe e poi quelle satelliti nel resto d'Italia. Se non sbrachiamo troppo presto, dando l'illusione a tutti di fare Pasqua in tranquillità, se riusciamo a fare sacrifici per 2, 3, 4 settimane allora si potrà veramente ricominciare, programmando ora la ripresa. E questo è un argomento che mi preoccupa abbastanza, perché serve una gradualità". Sarà in grado il governo di mettere a punto questo piano per tempo?

 

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