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Patrizio Fabbri, il re dello street wear sfida il coronavirus e la quarantena con Exclusive Paris

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Giovane imprenditore, emblema dell’uomo che si è fatto da solo, Patrizio Fabbri è il creatore di Exclusive Paris, brand di cui è immagine e simbolo. Re incontrastato della moda “urban”, Fabbri è stilista e icona dello "street wear”. Tutti adorano i suoi capi, normal people e personaggi del mondo della musica e tanti vip. Il 16 Marzo aveva già organizzato uno shooting a Miami per la prima campagna vendite e per la promozione della nuova capsule proprio ispirata a Miami, poi tutto si è fermato.

"Faremo un grande lancio a Miami e anche a Roma nella mia boutique, ovviamente seguendo le norme sanitarie previste dalla normativa e vedremo come procedere al momento delle riaperture. Se non ci saranno alternative, faremo tutto on line, ovviamente sarebbe più bello far vedere dal vivo la nuova collezione, ma dipenderà tutto dalle regole da seguire e ci adegueremo”, dichiara Fabbri.

“Per la prima volta uscirà un completo camicia e pantaloncino per gli uomini, per le donne uscirà la prima capsule con short e maglietta e t shirt e pantaloncino dedicato a Miami, come tutta la collezione, tranne quella dedicata alle donne. E’ una città bellissima, piena di colori, suoni, sole, profumi e palme; è lei la mia ispirazione per la mia nuova collezione. Lo street wear continuerà a influenzare la moda, ma il mio stile piace a tutti, nessuno escluso. In questo periodo la maggior parte delle persone, stando a casa, usa la tuta, che, pero’ non è sinonimo di mancanza di stile. La bellezza passa anche da una tuta, dipende da quale, di che tipo e qualità, come Exclusive Paris, che è Patrizio Fabbri; faccio tutto io, dalla a alla z, tessuti, grafiche, vestibilità; sono sempre stato un appassionato di moda, sin dalle elementari, ero il trend setter della classe, lanciavo le mode e tutti mi seguivano e imitavano. Oggi il mio è il primo brand del Lazio, ho una boutique in via Angelo Brunetti 35 a Roma, in zona Piazza del Popolo. La mia collezione è fatta solo di capi che mi piacciono. Molti mi chiedono di fare start up, ma io preferisco continuare per la mia strada. Sono esploso come fenomeno moda con la tuta di ciniglia nei vari colori, che è andata sold out, il prezzo è per un mercato medio alto. Non sono un figlio di papà, neppure un raccomandato, vengo dalla gavetta e da una famiglia normale, mi sono fatto da solo, ho iniziato da solo, non sono laureato, mi sono rimboccato le maniche e ho costruito il mio progetto. Fare un brand non significa prendere una maglietta già fatta e mettere il proprio marchio, equivale invece ad esclusività a novità. Questo momento mi tocca molto interiormente, umanamente per la gente che sta male e come imprenditore perché sono chiuso. Su Instagram ho fatto anche una campagna di raccolta fondi per sostenere l'emergenza e raccogliere fondi da destinare all'emergenza Coronavirus. Passerà e usciremo da questa crisi più forti di prima".

 

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