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Nicola Porro e la Fase2, dà spazio a Ruggeri: "Per due mesi solo menzogne, il fascismo è tra noi"

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La dittatura sanitaria ci ha negato persino il mare. Nicola Porro, sul suo blog, riflette sulle conseguenze del lockdown da coronavirus e dà parola a Riccardo Ruggeri, durissimo con il governo. 

 

 

 

"Stamani alle 7 sono andato a vedere il mare - scrive -. Per diversi minuti ho abbassato la mascherina e ho respirato. La porto, ma la odio. Ringrazio Dio di non avermi fatto nascere in quell'immensa caverna di pipistrelli che è la Cina nazicomunista di Xi Jinping". Poi Ruggeri incrocia dei poliziotti, sale l'ansia: "Cosa devo rispondere? Hanno proseguito. Due mesi di arresti domiciliari, guanti, mascherina, distanziamento, mi hanno trasformato. Mi comporto come un evaso. Il dramma è che mi sento un evaso. Come sono ridotto, come mi hanno ridotto, come ho accettato di essere ridotto". Poi un'amara presa d'atto: "Chissà come sarà il risveglio dei cittadini quando il pettine arriverà ai nodi dell'economia. Nessuno di noi ne ha la più pallida idea. Stiamo uscendo dalla crisi affranti, incattiviti, maturi per il divano del reddito di cittadinanza". Per due mesi, insiste, "ho ascoltato solo menzogne, giochi di parole, fake truth in purezza. Sento 'Ne usciremo tutti insieme'. E al contempo ci impongono il distanziamento. Si rendono conto che il distanziamento è l'opposto di libertà? Poi dicono 'non disturbate il manovratore'.  Si rendono conto che parliamo della mia libertà, della mia vita". "Ci hanno imprigionato - conclude Ruggeri -, ci hanno vessato, ci hanno manipolato, e noi abbiamo accettato tutto. Il 'fascism' (nell'accezione anglosassone del termine) si è palesato, e noi zitti".

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